RADICALI ROMA

Corruzione, Magi (Radicali): “Riforma della giustizia e sistema uninominale sono le soluzioni più radicali e popolari per non fermarsi all’indignazione”

Il Presidente di Radicali Italiani a Sky Tg24: “Commissariare Roma non è soluzione, si dimentica che molti dei fatti contestati nell’inchiesta Mafia capitale sono avvenuti in regime di commissariamento”. 

“Ora processi veloci”,  dicono Renzi e Boschi rispetto alla vicenda di “Mafia Capitale”‬. Ma di fronte alla drammatica realtà della giustizia italiana, che “vanta” i processi più lunghi del mondo occidentale e un arretrato di 5 milioni di cause, ogni riforma del Governo è ancora in mano alle corporazioni», lo ha dichiarato Riccardo Magi, Presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma, ospite oggi di Sky Tg24 Pomeriggio.

«Questa mattina in un dibattito televisivo anche Sergio Rizzo dava ragione a chi, come noi Radicali, riconduce lo scandalo esploso in questi giorni a un problema strutturale di selezione della classe dirigente: quello legato alle preferenze, autentiche “fabbriche” di clientele feudali e vera causa della corruzione dilagante. Per superarle, anche l’alternativa delle liste chiuse, che sottraggono ai cittadini qualsiasi possibilità di scelta, appare inadeguata: l’uninominale, dunque, resta l’unico sistema serio ed efficace per selezionare la classe dirigente e riappassionare i cittadini al confronto sui programmi. L’uninominale ha regole chiare e semplici: uno vince, l’altro perde. E ogni eletto deve rispondere a un collegio di 80-90.000 controllori», ha spiegato Magi a Sky.

«A chi oggi invoca il commissariamento da parte del prefetto rispondo che Roma, fino ad oggi, è stata sì commissariata, ma dalla criminalità, che ha dettato le regole come e più di un commissario: né, occorre dirlo, lo strumento del commissariamento ha mai costituito una soluzione ai problemi; anzi, spesso e volentieri ne ha provocati degli altri. Non è un caso che alcuni dei fatti più gravi che oggi sono oggetto d’inchiesta sono avvenuti proprio nel corso di gestioni commissariali come il regime della cosiddetta “emergenza nomadi” che vide proprio il prefetto di Roma Pecoraro nel ruolo di commissario straordinario. Non commissariamento, dunque, ma riforme; riforme che nessun commissario potrebbe mai varare, e che appaiono ormai improcrastinabili per abrogare la piaga degli affidamenti diretti e delle gare d’appalto “turbate” e ripristinare finalmente la legalità nella Capitale e nel Paese», ha concluso Riccardo Magi.