RADICALI ROMA

Cortei: da Alemanno regole più restrittive per gli altri?

Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Roma

È facile imporre limiti agli altri se poi si è liberi di non rispettarli: è accaduto ad esempio che nel marzo scorso il sindaco Alemanno in due diverse occasioni è riuscito a violare il Protocollo  allora in vigore e che ora vorrebbe più rigido. Il 1 marzo ha invitato tutti i romani alla maratona oratoria in Piazza S. Lorenzo in Lucina, uno dei siti esplicitamente esclusi da comizi o sit-in dal quale dovette ritirarsi dopo le nostre denunce.  Il 20 marzo, ha poi organizzato, insieme a PdL e Lega, i due trionfali cortei terminati a Piazza S. Giovanni e vietati ai sensi del Protocollo.

Venendo ad oggi, quando il sindaco, nella lettera al prefetto, afferma che le nuove regole più restrittive non riguarderebbero “manifestazioni indette in occasione di scioperi generali delle confederazioni sindacali nazionali maggiormente rappresentative” e “manifestazioni politiche di rilevanza nazionale” individua una discriminante chiara a lui solo, tra diritti di manifestare di diverso valore e dignità. Individua una distinzione tra manifestazioni di regime riconosciute e autorizzate in pieno e manifestazioni non di regime.
Un metodo discriminatorio che non vorremmo iniziasse a diventare la norma anche per le riunioni in Prefettura dalle quali nei giorni scorsi, per l’ennesima volta, come Radicali siamo stati esclusi.