ROMA – “E’ necessario concludere senza rancore e ingratitudine il rapporto con il centrodestra, che per noi si deve considerare esaurito. La nostra delegazione al governo deve ritirarsi e i nostri parlamentari assumere un atteggiamento di astensione rispetto al governo, in attesa di rimettere il loro mandato agli elettori”. Lo ha detto Bobo Craxi al congresso del Nuovo Psi che si concluderà domani al Palafiera di Roma.
Un passaggio che ha scaldato la platea, che ha gridato ripetutamente “dimissioni, dimissioni” all’indirizzo dei rappresentanti del nuovo Psi nell’esecutivo. E che poi lo ha acclamato: “Bobo segretario, sei il nostro segretario. Vogliamo l’unità, subito unità”.
“Noi non ci aggregheremo al carro dell’Unione, non scompariremo dentro liste unitarie ma avremo una nostra piattaforma politica e programmatica”, ha sottolineato Craxi in un altro passaggio della sua relazione. Secondo l’esponente socialista, va ripreso “il confronto con i veri eredi della tradizione riformista” e portata avanti l’alleanza “con i radicali che sono il partito più moderno nel panorama italiano”.
Durante la sua relazione Craxi è stato anche interrotto da contestazioni, particolarmente vivaci quando, al termine del discorso ha preso un mazzo di garofani in mano incitando la platea con un, “Viva l’unità socialista”.
All’intervento del competitore di Gianni De Michelis alla segreteria del partito, sono seguiti momenti di tensione, durante i quali si è sfiorata la rissa. I lavori faticano a riprendere, inutilmente Marco Pannella (applaudito a lungo al momento del suo ingresso alla fiera di roma), ha cercato di rasserenare gli animi. Al microfono gli scappa un “porca p…”.
Inutili anche le esortazioni a calmarsi e ad andare avanti: “A Roma si dice – ha scherzato al microfono il leader radicale mentre il palco era sotto assedio – fai doppia fatica, ‘prima ti incazzi e poi di scazzi’…”. Ma Pannella non è riuscito ad iniziare il suo discorso e alla fine ha lasciato il palco.
Al Palafiera si è anche scatenata una polemica fra i calabresi del Nuovo Psi e Donato Robilotta, accusato di una dichiarazione offensiva. Robilotta dal palco ha affermato di “non avere mai pronunciato la frase che mi viene attribuita da un noto quotidiano”. Saverio Zavettieri, leader del Nuovo Psi calabrese, ha ribattuto: “Non ho sentito le scuse di Robilotta e darò mandato ai miei legali di sporgere querela per tutelare la mia onorabilità”.
22 ottobre 2005