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Cuba, giornalista in sciopero della fame, "Abbiamo il diritto di usare Internet"

L’AVANA – Guillermo Farinas, direttore dell’agenzia di stampa indipendente Cubanacan press, si sta lasciando morire di fame per protesta contro il divieto, in vigore per lui ed i suoi giornalisti, di usare Internet, strumento indispensabile per l’esercizio del proprio lavoro. Lo dice Reporter sans frontieres, che riporta anche sul sito una dichiarazione di Farinas: “Se devo essere un martire dell’accesso all’informazione, lo sarò”.

Il giornalista osserva inoltre che le autorità cubane usano l’embargo americano come pretesto per giustificare “una politica liberticida”. L’agenzia Cubanan press è impegnata soprattutto nella denuncia della violazione dei diritti dell’uomo a Cuba e nella diffusione delle opinioni che non trovano spazio sulla stampa ufficiale.

Farinas, 43 anni, ha iniziato la sua protesta il 31 gennaio e ha scritto in una lettera a Fidel Castro che andrà avanti fino a quando non sarà possibile ai giornalisti accedere a Internet.

“Voglio che tutti i cittadini di Cuba – ha detto Farinas a Rsf – abbiano il diritto a una connessione Internet, ma anche per la stampa indipendente che deve poter fornire le informazioni sulle attività del governo”.

Fino allo scorso 23 gennaio i giornalisti della Cubanacan Press potevano inviare le notizie da un Internet point pubblico nella città di Santa Clara, poi è stato loro impedito. L’agenzia si occupa soprattutto di notizie sulle violazioni dei diritti umani a Cuba e di argomenti e opinioni che non trovano spazio nei media ufficiali. Secondo Rsf Cuba è uno dei 15 paesi ostili a Internet e uno dei più rep’ressivi al mondo riguardo la libertà di espressione online. L’accesso alla Rete è un privilegio per pochi e per averlo occorre l’autorizzazione del Partito e anche una volta ottenuto, si ha comunque un accesso fotemente censurato.