RADICALI ROMA

DA MARINO DATI INESATTI: IN TUTTO IL LAZIO IL 10% DI RIFUGIATI

Dichiarazione di Riccardo Magi, presidente di Radicali italiani e consigliere comunale a Roma

“Come promotori delle delibere popolari per la riforma dell’accoglienza ai richiedenti asilo e il superamento progressivo dei campi rom a Roma, siamo profondamente perplessi per quanto dichiarato oggi dal sindaco Ignazio Marino davanti alla Commissione d’inchiesta sui centri per migranti. Il sindaco della Capitale, infatti, sembra unirsi al coro di chi quotidianamente soffia sul fuoco della fobia da invasione nel tentativo di raccogliere un po’ di consenso a buon mercato”, lo dichiara in una nota Riccardo Magi, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma.

“Come emerge chiaramente dai dati ufficiali – continua Magi – a Roma non è in corso alcuna invasione di rom, né tantomeno di migranti. Molto più semplicemente, la nostra città è interessata da fenomeni tipici di ogni altra grande metropoli europea, e non solo, che vanno governati con una strategia politica e un uso efficiente delle risorse.

Non è vero che Roma accoglie da sola il 20% dei richiedenti asilo e rifugiati di tutto il paese. Nell’intero Lazio infatti sono poco più del 10% del totale nazionale.
Il problema, tuttavia, non sta nella quantità dei migranti, bensì nella bassa qualità del sistema di accoglienza che le nostre istituzioni, anche locali, realizzano a fronte delle pur ingenti risorse impiegate. Ad esempio, a Roma negli ultimi due anni molte strutture di accoglienza sono entrate a far parte del circuito Sprar, senza però raggiungere gli obiettivi del progetto: ossia un’accoglienza diffusa e integrata attraverso centri di piccole dimensioni e percorsi reali di inclusione. Ancora oggi nella nostra città centinaia di richiedenti asilo sono stipati in megacentri, in zone perlopiù periferiche (molti delle quali si è scoperto essere al centro del business criminale di “mafia capitale”) su cui l’amministrazione non effettuato il dovuto monitoraggio su per verificare la corrispondenza dei servizi con quelli previsti dalle convenzioni. È in questa direzione che si muove la nostra delibera popolare proponendo un sistema di monitoraggio più efficiente e capillare.

Sul fronte rom, invece, ci chiediamo in quale occasione il sindaco si sia scontrato con le resistenze al superamento dei campi che ha denunciato oggi, visto che in questi due anni l’amministrazione non ha fatto nessun passo concreto in quella direzione, nonostante il contributo che, come Radicali, non abbiamo mai smesso di offrire in termini di proposte e collaborazione. Non è cambiata la strategia politica, né l’approccio fallimentare al complesso insieme di problemi che deriva dai megacampi etnici creati dalle precedenti amministrazioni, da tanti campi informali e dai centri accoglienza per soli Rom; strutture illegali e costosissime. Dal 2013 a oggi, anche per effetto dell’inchiesta giudiziaria, è stato interrotto il flusso di denaro che veniva indirizzato al sistema dei campi e agli enti “erogatori di servizi”, ma non è stata avviata alcuna iniziativa di effettiva inclusione. I campi, dunque, sono stati abbandonati, certo non superati.

Il sindaco parla giustamente di resistenze, ma va detto che le resistenze maggiori ad intraprendere un percorso politico e amministrativo di superamento dei campi rom provengono dalla politica e nell’amministrazione stessa. Si tratti di interessi, di inerzia, di incapacità o di un mix di tutte queste cose: questa è la realtà e il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Speriamo che il sindaco, la sua giunta e la maggioranza in Campidoglio vogliano azzerare tutto e ripartire su questi due temi proprio dalle proposte della campagna Accogliamoci.