RADICALI ROMA

Dal che fare al fare, di Massimiliano Iervolino.

Scienza e Ricerca.

Questo referendum ha dimostrato, o meglio confermato, quanto gli italiani siano distanti e restii alla cultura scientifica, e come la scienza sia affare di pochi, anche se bravissimi, cultori della materia. Il problema della promozione e dell’innovazione scientifica come nuova frontiera per il mercato (vedi brevetti), per il lavoro e per il benessere di ogni individuo, in questi anni sarà indice dell’economia fiorente di ogni paese. La nostra battaglia per la libertà di ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali non è che un tassello, anche se importantissimo, di un discorso ed un progetto di più ampio respiro. Oggi coloro che si occupano di ricerca nel nostro paese vivono in condizioni disagiate e scelgono di fuggire all’estero per avere la possibilità di essere messi nelle condizioni di produrre e di crescere scientificamente. Le motivazioni di questa fuga sono molteplici. Noi come associazione Radicali Roma abbiamo intenzione di farci raccontare, attraverso il nostro sito, dai dottorandi, ricercatori e neolaureati in materie scientifiche delle tre università romane, lo stato della ricerca in Italia e l’importanza che essa invece dovrebbe ricoprire per la nostra comunità. Il materiale che riusciremo a raccogliere sarà reso pubblico tramite un ‘Libro Bianco’. Questo progetto ha dei costi economici elevati ma è cosa buona e giusta non perdere la capacità di trovare finanziatori e finanziamenti su iniziative politiche, come già egregiamente fatto durante la campagna per i ‘4 sì’. Collegata a questa iniziativa, ma non solo, inizieremo ad interloquire ed aprire collaborazioni con il mondo dell’industria biotecnologica. Da diversi anni i paesi più ricchi e sviluppati riescono ad avere il maggior numero di brevetti in questo settore, l’Italia rischia di restare indietro per mancanza di risorse e di investimenti. La conoscenza delle biotecnologie come fonte di sviluppo deve essere al centro del dibattito, a Roma, nell’immediato futuro.

Roma e la Chiesa.

E’ indiscutibile come il Vaticano abbia influito, attraverso la campagna per l’astensione, al risultato negativo del referendum. Il comitato ‘Scienza e Vita’ ha potuto comprare, grazie ai soldi del contribuente vedi l’otto per mille, spot, manifesti, volantini e molto altro.. Sappiamo bene come, anche e soprattutto il nostro comune, si dedichi a sborsare quattrini per la costruzione di oratori, chiese e per promuovere iniziative ecclesiastiche grazie al contributo economico dei cittadini romani. L’associazione Radicali Roma inizierà un vero e proprio lavoro di monitoraggio dei soldi spesi dal Campidoglio in favore del Vaticano. Lo studio e la lettura degli atti della commissione ‘Roma Capitale’, la quale si occupa dei rapporti tra comune di Roma e la Santa Sede, la lettura delle delibere a favore di quest’ultimi, sarà l’occasione per l’avvio di iniziativa politica sul nostro territorio. Gli ignari cittadini devono essere informati sul come e se, il proprio comune spende soldi a favore del Vaticano. Contemporaneamente l’associazione Radicali Roma inizierà a fare proposte, da sottoporre al consiglio comunale, laiche ed antiproibizioniste, sfruttando anche quei contatti di collaborazione, che durante la campagna referendaria, si sono avuti con gruppi comunali e provinciali della sinistra romana. Ci attrezzeremo, qualora le nostre proposte non vengano accettate da questi partiti, a presentarle da soli denunciando pubblicamente l’indifferenza di alcuni schieramenti su problematiche e soluzioni che dovrebbero far parte del loro DNA. Sia le denuncie che le proposte, comportano un lavoro capillare sui mass media romani e sulle agenzie di stampa che saranno informati su ogni iniziativa della nostra associazione.

Legge 40/2004.

La sconfitta referendaria non deve assolutamente allontanarci da coloro che subiscono la legge 40/2004 sulla propria pelle. I discreti contatti avuti in questi mesi, con i centri di fecondazione assistita, con i ginecologi e gli operatori del settore, devono proseguire, per capire come, insieme a loro, continuare questa battaglia che non va esaurita con il ‘non voto’ referendario. Ad oggi iniziative di disobbedienza civile o di denuncie potrebbero partire ma vanno definiti i tempi e i modi. Questo non toglie che l’associazione si farà carico, a Roma, di dare una continuità alla battaglia referendaria.

Il raggiungimento dei 200 iscritti, l’autofinanziamento e la crescita del nostro sito restano obiettivi e strumenti fondamentali per l’azione politica dell’associazione.

Massimiliano Iervolino (tesoriere dell’associazione Radicali Roma).

Per chi volesse aiutarci nell’attuazione di questo piccolo programma, ricordo che l’associazione Radicali Roma si riunisce tutti i giovedi sera alle 20.30 nel salone del Partito Radicale (via di Torre Argentina 76).

Grazie