“È uno spettacolo patetico. La libertà in questo paese è diventata una questione “eticamente sensibile”, allora siamo messi male…”. Nota amara quella sui diritti e le unioni civili, per Emma Bonino. Il ministro festeggia nella sede dei Radicali la “vittoria storica” per la moratoria sulla pena di morte. Questo dei diritti civili, dice, è “un boccone amaro”.
Ministro Bonino, ci sono sensibilità diverse da rispettare, non crede?
“I diritti civili sono cose semplici che con ipocrisia si chiamano ora temi “eticamente sensibili”. È diventato sensibile tutto ciò che attiene a una libertà di scelta e che dovrebbe valere per credenti, non credenti e per gli altrimenti credenti (tra i quali ci sto io, che credo in valori profondi)”.
In Campidoglio i veti reciproci bloccano il registro delle unioni civili. Il Partito democratico, di cui il sindaco Veltroni è il leader, cerca di barcamenarsi?
“Come inizio del Pd non c’è male. Se questi sono i primi passi di Veltroni segretario del partito non riesco a immaginare i successivi giorni e i successivi atti. Se il buon giorno si vede dal mattino lo spettacolo non è stato all’insegna della laicità. Insisto: è patetico. Vai in giro per l’Europa, in Francia o in Romania, in Inghilterra e poi torni in Italia e ti senti amareggiata e arrabbiata. Io rispetto tutte le convinzioni religiose ma le nostre scelte valgono quanto le loro””.
Il vicariato di Roma ovvero il cardinale Ruini ha dato l’alt?
“Il rito della visita Oltretevere parla già da solo, troppi “viaggi” in Vaticano. E l’intromissione giornaliera, petulante delle gerarchie non ha argine ed è una difficoltà tutta italiana rispetto agli altri paesi. Il Vaticano è la prima notizia in tutti i tg sia di Rai che di Mediaset. E l’altra difficoltà è che non c’è una classe politica alla Jospin che quando Giovanni Paolo II arrivò in Francia, lo accolse con un “benvenuto Santità, siamo una Repubblica laica”. Qui è una saga di bigottismo, di baciapile, ce ne fosse uno che ha una famiglia normale, sono pluridivorziati e va benissimo, però poi non vadano a predicare il contrario”.
Il manifesto dei valori dei Pd, le prime bozze, come le giudica?
“Diciamo, stridenti per un partito moderno e laico”.
Avrebbe voluto i Radicali nel Pd, come avevate proposto?
“Magari avrebbero potuto esserci compromessi un po’ più alti e il Pd non avrebbe sbracato così. I Dico, il disegno di legge del governo sui diritti dei conviventi, sono stati tanto criticati ed ecco dove siamo arrivati: neppure il registro delle unioni civili in Campidoglio. Ormai possiamo dire: la laicità questa sconosciuta”.
I laici come pensano di reagire?
“Organizzando una protesta della gente, facendo salire la voce laica”.
Con un referendum a Roma, ad esempio?
“La gente, le donne e gli uomini si diano una mossa, battano un colpo, non ci si può limitare a brontolii, questi diritti o ce li prendiamo o non ce li dà nessuno”.
Sul fronte dei diritti civili, questo governo non ha fatto granché?
“In questa prima fase aveva altre priorità e poi c’è una componente clericale nel centrosinistra e una risicata maggioranza al Senato. Adesso deve arrivare rapidamente il tempo delle riforme economiche che giacciono in Parlamento e di quelle civili”.
E sulla norma anti omofobia, dopo l’errore materiale nel decreto sicurezza e lo scontro tra laici e cattolici, cosa bisognerebbe fare?
“Non è ammissibile avere raggiunto un tale livello di sciatteria normativa né invocare lo Spirito Santo sul Senato come ha fatto la Binetti. Perché i senatori non hanno letto quel che votavano? Non ci sono uffici legislativi? Un problema ideologico finisce in un pasticcio… ma non entro nelle decisioni del Quirinale sul decreto”.