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Dalai Lama, Pechino avverte l'Italia "Cittadinanza offende il nostro popolo"

Il conferimento al Dalai Lama della cittadinanza onorarua di Roma “offende il popolo cinese” e costituisce un'”interferenza” negli affari interni di Pechino, che rischia di provocare conseguenze nei rapporti tra i due paesi. Lo ha dichiarato oggi la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu, in una conferenza stampa a Pechino.

Jiang ha detto che l’Italia deve prendere “immediate misure” per rimediare al danno apportato alle relazioni tra i due Paesi, ma non ha specificato quali. “Le parole e le azioni del Dalai Lama – ha detto – dimostrano che non è solo una figura religiosa, ma un uomo politico impegnato in attività secessioniste con la scusa della religione”. I paesi stranieri, ha aggiunto, dovrebbero “capire e sostenere” la posizione della Cina sul Tibet, che è “completamente parte della Cina”. “Il problema del Dalai Lama non è un problema di diritti umani, ma un problema attinente alla sovranità e alla integrità territoriale della Cina”, ha concluso Jiang.

E poco dopo la presa di posizione di Pechino, è giunta la risposta tranquillizzante della Farnesina.”E’ stato già chiarito in altre numerose occasioni all’ambasciatore cinese in Italia che i comuni italiani sono autonomi e assumono le loro decisioni in assoluta indipendenza dal governo”, è scritto nel comunicato del ministero degli Esteri. In cui viene ricordato anche “il fermo sostegno del governo italiano alla politica di una sola Cina, politica che Silvio Berlusconi e Franco Frattini hanno ribadito ai loro omologhi anche in occasione degli ultimi incontri avuti”.
<!–inserto–>Il Dalai Lama, che nel 1989 ha ricevuto il Premio Nobel per la pace, vive in esilio dal 1959 e chiede per il Tibet quella che chiama una “vera autonomia”. Dopo Roma, oggi sarà a Venezia per ricevere la cittadinanza onoraria della città lagunare.