RADICALI ROMA

Democratici Digitali – Associazione Radicali:“Roma chiama Europa”

L’esercizio dei diritti è una pratica che va esercitata ogni giorno

I privilegi e gli abusi, i festini e gli illeciti. La giustizia negata, i mancati servizi pubblici locali, il pessimo stato dell’ambiente e della stessa aria che respiriamo.
L’Associazione “Radicali Roma”  si è riunita il 22 marzo 2014 per denunciare i mali della Capitale e illustrare strumenti di lotta e denuncia civile a cominciare da quelli messi a disposizione dalla Comunità Europea.
Presto pronto un “manuale per l’attivista politico europeo”.

[flv:http://download.radioradicale.it/store-55/roma/2013/01/FL711291.f4v]

Qui la registrazione audiovideo a cura di Radio Radicale

Interventi

  • Genea Canelles, tesoriera di Radicali Roma
  • Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 Luglio
  • Riccardo Magi, consigliere del Comune di Roma della Lista Civica per Marino
  • Rita Bernardini, segretaria Radicali Italiani
  • “Mare libero: il mare di Roma regalato ai privati e chiuso ai cittadini” – Maria Laura Turco, membro di Radicali Roma
  • “Roma, il debito e il ruolo delle società municipalizzate” – Giuliano Fonderico, avvocato e ricercatore di Istituzioni di Diritto Pubblico all’Università LUISS Guido Carli di Roma
  • Massimiliano Iervolino, autore del libro “Roma, la guerra dei rifiuti”
  • Niccolò Rinaldi, vice presidente del gruppo ALDE al Parlamento Europeo
  • “Indagine sulla qualità dell’aria di Roma” – Davide Ambrosini, Nicoletta Cartocci, Angela Capuano, militanti Radicali Roma
  • “Ambiente: accesso all’informazione e partecipazione dei cittadini”Amedeo Barletta, avvocato, Università di Napoli “Parthenope”
  • “Il sito di Roma Capitale e la legge sull’accessibilità degli atti”, Gionny D’Anna, Radicali Roma
  • “Understanding Europe” – Chiara Bortoluzzi
  • “Il programma della Commissione europea a sostegno della cultura e le prospettive di finanziamento per Roma” – Giuseppe Mazziotti, avvocato, ricercatore presso il Centre for European Policy Studies

140322-roma-chiama-europa-brochure-2

Genea Canelles, tesoriera di Radicali Roma

Genea, moderatrice dell’incontro, ha tratteggiato all’inizio del suo intervento un quadro “drammatico” di Roma: giustizia negata soprattutto agli “ultimi”, servizi pubblici inefficienti e costosi, ambiente e aria inquinati.
“Assistiamo” ha stigmatizzato Genea “alla totale assenza delle istituzioni e della magistratura nella tutela dei diritti civili, sociali, economici dei suoi abitanti” il che fa di Roma una delle città meno “europee” dell’Unione. Per questo motivo, ha spiegato Genea, “come associazione Radicali Roma e come romani, abbiamo deciso di mobilitarci attraverso gli strumenti che la Commissione europea e la Corte europea dei diritti dell’Uomo mettono a disposizione dei loro Paesi membri. Questo convegno ha lo scopo di analizzare – nonché mostrare a comitati, associazioni, attivisti, semplici cittadini – le modalità con cui davvero “chiunque” può ricorrere direttamente all’Europa per far valere i propri diritti, nel proprio Paese, nella propria città”.
Qualunque cittadino, ha ricordato Genea, può presentare alla Commissione europea una denuncia per segnalare norme (legislative, regolamentari o amministrative) o prassi adottate nelle singoli nazioni contrarie a una disposizione o a un principio del diritto dell’Unione.
Inoltre se il cittadino pensa che vi sia, da parte della Commissione europea, una cattiva gestione della denuncia, si ha la facoltà di ricorrere al Mediatore europeo.
Nel corso dell’incontro tale e altre modalità, ha concluso Genea, “saranno analizzate in dettaglio” così da fornire una vera e propria cassetta degli attrezzi di denuncia civile e giungere presto alla redazione di un vero e proprio “manuale per l’attivista politico europeo”.

Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio

Carlo, dopo aver presentato l’Associazione 21 luglio un’organizzazione non profit impegnata nella promozione dei diritti delle comunità rom e sinte in Italia, ha sintetizzato 30 anni di politiche fallimentari delle amministrazioni comunali di Roma in materia di integrazione.
La politica dei “campi nomadi”, ha ricordato Carlo, è iniziata a Roma con la legge regionale n. 82 del 1985 che prevedeva l’istituzione dei “campi nomadi” che sono diventati la risposta delle amministrazioni alle problematiche relative alle comunità rom e sinte.
La politica  delle amministrazioni locali, sia di destra sia di sinistra, è consistita in questi decenni in sgomberi forzati e in costruzioni e gestione di mega campi monoetnici, spazi isolati e recintati, all’interno del quale concentrare comunità secondo criteri di natura etnica.
I risultati di tali azioni sono stati, oltre allo sperpero di denaro pubblico (solo negli ultimi 3 anni il Comune di Roma ha speso una cifra superiore ai 60 milioni di euro), la segregazione della minoranza rom, l’intolleranza da parte dei cittadini residenti nella periferia, la crescita di generazioni di rom in un contesto di emarginazione sociale a forte rischio devianza e quindi gravemente penalizzante.
Nel marzo 2014 l’associazione “21 luglio” ha pubblicato “Senza luce” un  rapporto sulle politiche della Giunta Marino, le comunità rom e sinte nella città di Roma e il “Best House Rom”  (qui in pdf, 9 M, 31 pp.).
Il rapporto analizza le politiche per i Rom adottate dalla Giunta Marino dal suo insediamento fino al 27 febbraio 2014 e giunge alla conclusione che “le azioni sinora attuate dal Comune di Roma nei confronti delle comunità rom e sinte, malgrado i propositi espressi verbalmente, sembrano riproporre un piano sociale non dissimile a quelli che si sono succeduti a Roma negli ultimi 30 anni, a partire dall’emanazione della Legge Regionale n. 82 del 1985.”
Nelle politiche della Giunta Marino “non è possibile individuare (…) una sostanziale discontinuità con le politiche  precedenti, prevedendo l’investimento di ingenti risorse pubbliche per potenziare l’utilizzo di nuovi spazi, come il “Best House Rom” di via Visso o il futuro «villaggio attrezzato» di via della Cesarina, aventi carattere segregante, fondati su base etnica, e discriminatori. In tali strutture, sulle quali il Comune di Roma ha deciso di concentrare un’ingente impegno di spesa, si riscontrano gravi violazioni dei diritti umani e dei diritti dell’infanzia”.

Riccardo Magi consigliere del Comune di Roma della Lista Civica per Marino

Riccardo ha anticipato i temi dei “mini dossier” realizzati da “Radicali Roma” e che saranno presentati nel corso dell’incontro:

  • “Inquinamento, a Roma anche l’aria è illegale” presentato da Davide Ambrosini, Nicoletta Cartocci e Angela Capuano
  • “Roma, il debito e il ruolo delle società municipalizzate”
  • “Mare libero: il mare di Roma regalato ai privati e chiuso ai cittadini” presentato da Maria Laura Turco
  • “Rifiuti: La Commissione europea chiude Malagrotta. I problemi ancora aperti delle discariche di Roma e provincia” presentato da Massimiliano Iervolino
  • “Trasparenza-conoscenza: le istituzioni romane rispettano le leggi sull’accessibilità degli atti?” presentato da Gionny D’Anna
  • “Cultura: il programma della Commissione europea a sostegno della cultura e le prospettive di finanziamento per Roma” presentato da Giuseppe Mazziotti
  • Finanziamenti europei relativi alla cultura e “Europa Creativa”.

I dossier

  • “Roma chiama Europa” i mini dossier in sintesi, (pdf)

Rita Bernardini, segretaria Radicali Italiani

Rita ha ricordato come la “Peste italiana” cioè la degenerazione partitocratica e la negazione dei diritti dei cittadini abbia ormai invaso e intasato anche le istituzioni europee tanto che a causa del gran numero di segnalazioni di abusi che arriva dal nostro Paese si è reso necessario modificare dal 31 dicembre le modalità per denunciare le infrazioni.
Rita, in sciopero della fame da 24 giorni, ha poi annunciato le nuove iniziative del Partito Radicale in materia di diritti, carceri, informazione.

“Mare libero: il mare di Roma regalato ai privati e chiuso ai cittadini”- Maria Laura Turco, membro di Radicali Roma

Maria Laura ha presentato la campagna “Mare libero” volta a garantire il diritto dei cittadini di Roma ad accedere liberamente alla spiaggia del lungomare di Ostia, ormai divenuto a tutti gli effetti un “lungomuro”.
La campagna ha l’obiettivo di ottenere un nuovo PUA (Piano Utilizzo Arenili) che rispetti le direttive UE (Bolkestein) (qui il testo in pdf, 390 K, 114 K. ) e restituisca ai cittadini la possibilità di utilizzare le spiagge tutto l’anno.
La direttiva Bolkestein impone infatti lo stop ai rinnovi automatici delle concessioni delle spiagge ai concessionari; per tale motivo nel 2008 la UE ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia che aveva un sistema di rinnovo automatico delle concessioni.  Il rinnovo automatico è stato eliminato con la Legge Comunitaria 2010 che ha delegato al Governo l’adozione di un decreto legislativo di riordino della materia.
Infine il D.L. n. 179/2012 ha disposto la proroga sino al 31 dicembre 2020 delle concessioni demaniali in essere alla data del 30 dicembre 2009  già in scadenza entro il 31 dicembre 2015.

“Roma, il debito e il ruolo delle società municipalizzate” – Giuliano Fonderico, avvocato e ricercatore di Istituzioni di Diritto Pubblico all’Università LUISS Guido Carli di Roma

Giuliano ha svolto un’attenta analisi della “gestione fallimentare” delle municipalizzate e controllate di Roma Capitale.
Secondo Giuliano, “i recenti scandali che hanno riguardato le società gestite da Roma Capitale nascono in gran parte da un sistema di controlli di natura meramente formale che si è dimostrato inadeguato”.
Questa gestione fallimentare ha fatto crescere il debito del Comune fino a cifre ormai fuori controllo.
Il sistema delle società partecipate costituisce una delle principali voci di perdita per l’amministrazione e uno dei principali problemi per i cittadini poiché spesso forniscono servizi di pessimo livello.
I Partiti nominano i Consigli di Amministrazione delle imprese controllate e dunque il Comune assume il ruolo di imprenditore, con la doppia funzione di regolatore/controllore e controllato, anche in mercati concorrenziali in competizione con imprese private.
Giuliano ha poi ricordato che i dati nazionali riportano che il 60% delle perdite è per servizi “non essenziali”; da questo punto di vista il “diritto europeo” ci può aiutare perché obbliga alla trasparenza ad esempio anche in relazione ai “veri costi” dei servizi.

Massimiliano Iervolino autore del libro “Roma, la guerra dei rifiuti”

Massimiliano ha presentato il dossier sui “Rifiuti e Malagrotta” ricordando come per decenni i rifiuti prodotti nella città di Roma sono stati smaltiti nella discarica di Malagrotta, con l’aggravante che questi sono stati interrati come “tal quale”.
Tale metodo di smaltimento era illegale, tanto è vero che il 17 giugno 2011, la Commissione europea ha riattivato la procedura d’infrazione 2011/4021 nei confronti dell’Italia per la non conformità del tipo di conferimento all’interno della discarica, in violazione della direttiva 1999/31/CE.
Per lo stesso motivo nel marzo 2013 il nostro Paese è stato deferito alla Corte di Giustizia europea. Massimiliano ha sottolineato che lo smaltimento illegale in discarica non riguardava solamente Malagrotta tanto che la Commissione europea nel parere motivato inviato all’Italia nel maggio del 2012 ha puntato il dito contro tutti gli invasi ubicati in provincia di Roma e di Latina.
“La discarica di Malagrotta” ha concluso Massimiliano “grazie all’intervento della Commissione europea, è stata chiusa il 1° ottobre del 2013 ma rimangono inalterati tutti gli altri problemi concernenti la gestione dei rifiuti a Roma e nel Lazio”.

Niccolò Rinaldi, vice presidente del gruppo ALDE al Parlamento Europeo

Niccolò, parlamentare europeo, ha approfondito il tema della gestione dei rifiuti e della chiusura di Malagrotta raccontando delle grandi difficoltà che il Parlamento Europeo ha dovuto affrontare per comprendere, analizzare e censurare il comportamento delle autorità italiane in materia di ambiente e rifiuti.
Le maggiori difficoltà sono state nel cercare di districarsi nella “babele decisionale” delle autorità nazionali e locali che erano coinvolte nel ciclo dei rifiuti laziali.
Nonostante tutto però l’Europa è riuscita, anche grazie alla tenacia di tanti cittadini italiani, ha imporre all’Italia la chiusura di Malagrotta.

“Indagine sulla qualità dell’aria di Roma” – Davide Ambrosini, Nicoletta Cartocci, Angela Capuano, militanti Radicali Roma

Davide ha presentato il “dossier inquinamento dell’aria” frutto del lavoro realizzato anche con Nicoletta e Angela.
Il dossier contiene un’attenta “analisi dei dati” sull’inquinamento dell’aria di Roma dal gennaio 2013 al febbraio 2014  ed evidenzia il mancato rispetto della direttiva europea 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 maggio del 2008 relativa alla “qualità dell’aria, ambiente e per un aria più pulita in Europa”.
I dati dimostrano che vi sono numerose inadempienze rispetto alla normativa europea recepita con il decreto 155/2010 che pone limiti precisi al livello degli inquinanti e sul numero massimo di superamenti nel corso dell’anno.
In particolare:

  • vi sono livelli di superamento del benzene oltre il livello di 5,
  • il Pm10 viene superato sia in valore assoluto limite 50 (sino a massimi di 70/72) sia in numero massimo di superamenti limite 35, sino a 40 volte l’anno.

Davide ha inoltre sottolineato la “non facile lettura” delle informazioni e dei dati  presenti sul sito dell’ARPA Lazio: i bollettini infatti sono poco fruibili e soprattutto “manca l’elaborazione e la riclassificazione dei dati, come avviene in altre regioni”.

  • Slide della presentazione in pdf  (583 K, 24 pp.)

“Ambiente: accesso all’informazione e partecipazione dei cittadini” – Amedeo Barletta, avvocato, Università di Napoli Parthenope

Amedeo ha svolto una puntale relazione sul tema “Accesso all’informazione, partecipazione dei cittadini e accesso alla giustizia in materia ambientale” (qui in pdf,181 K 22 pp.) incentrata sulla  “Convenzione di Aarhus”, in vigore dal 30 ottobre 2001, che punta su un maggiore coinvolgimento e più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale al fine di un miglioramento della protezione dell’ambiente.
Per raggiungere tale obiettivo, la convenzione propone di intervenire in tre settori, pilastri del sistema:

  • assicurare l’accesso del pubblico alle informazioni sull’ambiente detenute dalle autorità pubbliche;
  • favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sull’ambiente;
  • estendere le condizioni per l’accesso alla giustizia in materia ambientale.

Amedeo ha ricordato che le direttive sono “esigibili davanti alle autorità nazionali” in quanto hanno efficacia diretta rispetto ai diritti che conferisce.

  • Slide della presentazione (pdf,181 K 22 pp.)

“Il sito di Roma Capitale e la legge sull’accessibilità degli atti”, Gionny D’Anna, Radicali Roma

Gionny ha presentato il dossier relativo alla “legge n. 33 del 2013” sulla trasparenza amministrativa nelle pubbliche amministrazioni locali.
“Nonostante sia passato un anno dall’approvazione delle sulla trasparenza” ha stigmatizzato Gionny “il sito di Roma Capitale disattende in larga parte le innovative prescrizione previste nella legge”.
La normativa infatti, tramite il diritto all’accesso civico, dà corpo al concetto di trasparenza garantendo ai cittadini la possibilità di consultare numerosi dati, documenti ed atti amministrativi in numerosi ambiti della pubblica amministrazione.
Il portale di Roma Capitale tramite filtri, omissioni o pubblicazioni incomplete o in formato non idoneo non consente al cittadino di poter fruire in modo agevole e ragionato dei dati e delle informazioni relative al bilancio, alle spese per il personale e per le aziende partecipate.
Gionny ha poi mostrato i siti di Comuni all’avanguardia da questo punto di vista, Firenze e Udine in primis, che grazie anche all’uso di software gratuiti e interattivi (ad esempio OpenPolis) e ad un uso accorto degli Open Data non solo garantiscono una migliore trasparenza ma addirittura incentivano i cittadini a collaborare a diffondere questo tipo di informazioni.
Tra le informazioni che mancano nella sezione “Trasparenza Amministrativa” del Comune di Roma Gionny ha segnalato:

  • spese annuali per il Personale
  • premi a dirigenti e dipendenti.

Inoltre le informazioni relative al Bilancio e agli “albi di fruitori di sovvenzioni oltre 1.000 euro” sono di difficile reperimento mentre la legge 33 prevede che siano forniti “schemi di sintesi” anche grafici per favorire la capacità di comprensione da parte dei cittadini.
Sul tema della trasparenza Gionny ha ribadito l’importanza dell’anagrafe degli eletti che deve essere realizzata anche nel Comune di Roma, tema sul quale l’associazione “Radicali Roma” intende impegnarsi a fondo.
In conclusione del suo intervento Gionny ha anche illustrato i punti di debolezza della legge 33 che non ancora un vero e proprio Freedom Information Act  sul modello della legge statunitense sulla libertà di informazione che il 4 luglio 1966 che fu emanata dal presidente Lyndon B. Johnson e che consente l’accesso totale o parziale a tutti i documenti delle amministrazioni pubbliche se non espressamente coperte da segreto.

Link

“Understanding Europe” – Chiara Bortoluzzi

Chiara, assistente del professor Alberto Alemanno docente all’Istituto HEC Paris, ha presentato il corso on line “Understanding Europe” disponibile gratuitamente sulla piattaforma Coursera https://www.coursera.org/course/europe.
Il corso, della durata di 6 ore, si pone l’obiettivo di presentare, in modo facile e discorsivo, finalità e obiettivi dell’Unione Europea anche attraverso le sue istituzioni principali: Parlamento, Commissione, Consiglio, Corte di Giustizia.
Una parte del corso è dedicata alla “citizen participation & empowerment” cioè ad analizzare e rafforzare il ruolo e le opportunità di cittadini e associazioni nella definizione delle politiche dell’UE attraverso le consultazioni pubbliche e altre forme di democrazia partecipativa.

Video introduttivo del corso

[youtube IQFjI6slPpk nolink]

“Il programma della Commissione europea a sostegno della cultura e le prospettive di finanziamento per Roma” – Giuseppe Mazziotti, avvocato, ricercatore presso il Centre for European Policy Studies

Giuseppe ha presentato “Europa Creativa”  il programma quadro della Commissione europea per il finanziamento di attività creative e culturali nel periodo 2014-2020. Si tratta di un’iniziativa che rafforza e razionalizza – riunendoli in un unico canale – i programmi precedenti, sviluppati per il sostegno alle arti e alla cultura, attraverso fondi e sussidi concessi alla produzione cinematografica, audiovisiva e di spettacoli dal vivo, alla tutela del patrimonio artistico e monumentale. “Il sostegno della Commissione in un settore di competenza prettamente statale qual è la politica culturale” ha ricordato Giuseppe “è tanto più importante quanto minore è in un epoca di tagli alla spesa pubblica, il sostegno economici dei governi nazionali”. Giuseppe ha poi commentato la nuova “legge sulla  Cultura e spettacoli dal vivo” http://www.regione.lazio.it/rl_main/?vw=newsdettaglio&id=2368  della Regione Lazio auspicando che rappresenti un cambio di gestione vero anche in termini di trasparenza ricordando le polemiche relative ad uno degli ultimi bandi da parte della Regione Lazio per la concessione di aiuti alla produzione di film e opere televisive, bando pubblicato il 17 dicembre 2013 con scadenza 31 dicembre e che solo dopo le proteste della CGIL è stato posticipato di 5 settimane.