RADICALI ROMA

Depositati oggi gli 8 Referendum cittadini di "Roma Sì Muove". Dibattito e parola ai cittadini su scelte non più rinviabili

Comunicato stampa del Comitato “Roma Sì Muove”

Con il deposito degli 8 quesiti da parte del comitato “Roma Sì Muove” si è avviato formalmente l’iter referendario con il quale intendiamo portare la città a dibattere e a esprimersi direttamente su problemi centrali per lo sviluppo e per il futuro della città. Intendiamo cioè dare ai cittadini la possibilità di pronunciarsi su scelte di governo della città non più rinviabili che rischiano di essere messe in ombra dal “totosindaco” sui nomi dei candidati alle prossime amministrative.

Gli 8 referendum cittadini proposti, sulla cui ammissibilità dovrà ora pronunciarsi la Commissione per i referendum del Comune di Roma, mirano a impegnare le future amministrazioni su: 1) riduzione del traffico e smog attraverso il potenziamento del trasporto pubblico e del car sharing, il rilancio degli investimenti sulle tramvie, la creazione di una zona libera dal traffico privato, il raddoppio delle pedonalizzazioni e della rete ciclabile in tempi rapidi e certi, la definizione di percorsi obbligatori dei pullman turistici; 2) un piano straordinario per lo stop al consumo del territorio, contribuendo a superare l’emergenza abitativa e a migliorare la dotazione di verde pubblico; 3) attuazione della strategia “rifiuti zero” attraverso la riduzione della produzione di RSU, il riuso dei beni recuperabili, la raccolta differenziata spinta porta a porta su tutto il territorio comunale, la dotazione adeguata di impianti di compostaggio, l’incompatibilità tra gestione della raccolta e gestione dello smaltimento dei rifiuti (inceneritore/discarica) e l’adozione di un sistema tariffario fondato sulla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti dall’utente (tariffa puntuale); 4) il libero accesso dei bagnanti al mare, limitando la presenza di strutture permanenti sugli arenili e la loro sostituzione con strutture rimovibili; 5) un modello di erogazione dei servizi alla persona (asili nido e assistenza domiciliare per disabili e anziani) che, pur potenziando il servizio pubblico, privilegi la libertà di scelta del cittadino anche attraverso l’erogazione di buoni spendibili in strutture qualificate; 6) una serie di interventi volti a ridurre i costi e a garantire una maggiore trasparenza dell’amministrazione, in particolare attraverso  l’abolizione dei consigli di amministrazione delle società al 100% di Roma Capitale  e il conferimento delle funzioni a un Amministratore unico, l’adozione del bilancio consolidato, che comprenda i risultati della gestione di ogni ente e società dipendente o controllato da Roma Capitale; l’obbligo per l’amministrazione di Roma Capitale, ivi comprese le società controllate, di rendere disponibili su internet in formato aperto (Open Data) tutti i dati in proprio possesso; 7) l’istituzione di un registro dei testamenti biologici che raccolga le disposizioni anticipate di trattamento sanitario e di fine vita dei cittadini che intendano depositarle; 8) riconoscimento, tutela e sostegno alle nuove forme familiari e alle unioni civili al fine di superare situazioni di discriminazione, favorire pari opportunità e pari condizioni di accesso ai servizi ed alle attività promosse da Roma Capitale.

Il comitato referendario “Roma Sì muove” promosso da Mario Staderini, Angelo Bonelli e Umberto Croppi ha già ricevuto e sta ricevendo il supporto di personalità e di comitati e associazioni di cittadini. Hanno già aderito Stefano Leoni, presidente nazionale del Wwf, l’urbanista Paolo Berdini, Emiliano Marra e Michelangelo Alimenti del comitato Salvaciclisti, Antonio Tamburino, gia’ coordinatore della commissione per il Piano strategico della mobilita’ sostenibile di Roma Capitale, Mina Welby, copresidente dell’associazione Luca Coscioni e molti altri.

Il segretario generale del comune di Roma si è impegnato con i rappresentanti del comitato referendario a convocare immediatamente la Commissione che dovrà giudicare l’ammissibilità dei quesiti affinché, ben prima del termine di un mese previsto dallo statuto, si abbia il giudizio e si possa quindi avviare la raccolta delle 50 mila firme necessarie.