RADICALI ROMA

Die Panne

All’Eliseo “Die Panne” la pièce più eloquente del pensiero di Friedrich Dürrenmatt.

di Lucio De Angelis

Nel 1956 Friedrich Dürrenmatt compone il racconto “Die Panne. Eine noch mögliche Geschichte”, il testo più eloquente del suo pensiero. Quasi vent’anni dopo Ettore Scola si ispirò a questo breve romanzo giallo per il suo film “La più bella serata della mia vita”, che aveva a protagonista Alberto Sordi. Oggi “Die Panne” rivive grazie all’adattamento teatrale di Edoardo Erba e, diretto da Armando Pugliese, é in scena all’Eliseo di Roma fino al 14 febbraio.

Il lavoro narra di Alfredo Traps, rappresentante di articoli tessili. In uno dei suoi viaggi, un giorno, in un’indefinita parte della Svizzera la sua lussuosa automobile smette di funzionare.

Vagando senza una meta precisa, trova ospitalità a casa di un vecchio giudice in pensione che, vivendo da solo, offre gratuitamente l’alloggio in cambio di un po’ di compagnia, e in più si diletta, insieme a due suoi amici (un ex-avvocato e un ex-pubblico ministero), a ricelebrare per passatempo alcuni tra i più importanti processi storici, quali quello a Socrate o a Gesù di Nazareth.

Traps viene presto coinvolto in questo gioco che, tra un bicchiere di vino e una portata succulenta, si trasforma sempre più in realtà e dove si ritrova imputato in un vero e proprio processo a sé stesso. La sua vita fino ad allora comune e mediocre, presenta imprevedibili risvolti: ammettendo il profondo rancore nutrito per il suo ex-datore di lavoro, un certo Gygax, e raccontando senza troppi complimenti particolari scottanti circa una sua relazione extraconiugale con la moglie di questi, Alfredo scopre a poco a poco di aver procurato un infarto letale al suo capo, avvertendolo anonimamente delle avventure amorose della signora Gygax.

Dürrenmatt intende dimostrare attraverso la leggerezza, la comicità, ma anche l’angosciante tragicità dei suoi personaggi e delle loro vicende, l’inadeguatezza dei meccanismi giudiziari e investigativi dello stato, spesso incapaci di giungere alla verità umana.

Talvolta infatti, ed è il caso di Alfredo Traps, alcuni comportamenti umanamente negativi, non vengono percepiti come “colpevoli” o perseguibili dalla giustizia: di fatto quello di Traps non risulta un delitto vero e proprio, l’infarto di Cygax è il frutto di una mente solo inconsapevolmente cattiva; nel protagonista il senso di colpa non sussiste finché una coscienza estranea non lo porta alla confessione.

Si scontrano con naturalezza con Gian Marco Tognazzi, molto bravo nei panni di Traps, spassosi coprotagonisti quali Bruno Armando, Giovanni Argante, Lombardo Fornara, Franz Cantalupo e Lidia Giordano.

Tognazzi fa suo il personaggio, evidenziandone l’insicurezza travestita da superbia, goffo dove vorrebbe apparire piacente; arrivista e fastidiosamente spavaldo in un primo momento, remissivo e disperato nell’avvicinarsi della sua tragica fine.

DIE PANNE

ovvero ‘la notte più bella della mia vita’

di Friedrich Dürrenmatt

traduzione Italo Alighiero Chiusano

adattamento Edoardo Erba

Gianmarco Tognazzi, Bruno Armando

con Giovanni Argante

e la partecipazione di Lombardo Fornara

e con Franz Cantalupo, Lidya Giordan

scene Andrea Taddei

costumi Silvia Polidori luci Angelo Ugazzi

scene Andrea Taddei

costumi Silvia Polidori

luci Angelo Ugazzi

regia Armando Pugliese