RADICALI ROMA

DIFENDERE LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA E ANTIFASCISTA: INIZIA LA MOBILITAZIONE PER IL REFERENDUM DEL 25 GIUGNO

con questa frase di don Tonino Bello si conclude il comunicato finale dell’Assemblea nazionale di Pax Christi “Nella Chiesa e nella storia” svoltasi a Monte Sole (Bologna) il 29 e 30 aprile scorsi. E non si può certo dire che il documento eviti le prese di posizione chiare ed esplicite. Dopo aver ricordato l’esigenza di “difendere la Costituzione, nata dal sangue e dal sacrificio di tantissimi come patto fondamentale di pace di tutto il popolo italiano, da ogni interesse di parte e dal rischio di deriva autoritaria”, Pax Christi “ribadisce la volontà di dire ‘No’ a questa riforma costituzionale che, fra l’altro, prevede lo smembramento dell’Italia, e che ha come conseguenza la crescita del divario fra Nord e Sud, ed un pericoloso e inaccettabile accentramento di potere nella persona del presidente del Consiglio, che determinerebbe la politica del governo”.
Un appello “Per la difesa della Costituzione Repubblicana e Antifascista” è inoltre stato diffuso da una serie di personalità del mondo della politica e della cultura, fra cui Giulietto Chiesa, Tana De Zulueta, Sabina Guzzanti, Raniero La Valle, Achille Occhetto, Lidia Ravera, Marco Travaglio. Si legge nell’appello: si deve votare ‘No’ “per cancellare gravissime modifiche della Costituzione, approvate a colpi di maggioranza dalle destre, e per salvare la Costituzione Antifascista, ma dovremo farlo contro tutte le televisioni, che sono in mano alla destra e non garantiscono una corretta informazione. Dunque avremo grandi difficoltà a raggiungere, con i nostri argomenti, grandissime masse popolari. Che, a loro volta, saranno bersaglio di una massiccia campagna di disinformazione e di demolizione dei valori democratici, costruita sulla menzogna, sull’ignoranza e sulla manipolazione”. A questo proposito i firmatari auspicano l’organizzazione di una “grande manifestazione nazionale democratica e antifascista da convocare per il 2 giugno, in piazza San Giovanni” a Roma. Infine, l’appello sottolinea come l’esito del referendum abbia ricadute anche sulla situazione politica più contingente, dal momento che un’eventuale vittoria del ‘Sì’ costituirebbe per le destre “una rivincita di tali proporzioni da mettere a repentaglio, addirittura, la prosecuzione del governo di centro-sinistra”.