RADICALI ROMA

Disabile sventa un borseggio, malmenato

Un ragazzo disabile ha sventato un borseggio ai danni di un’anziana donna su un autobus dell’Atac a Roma. Ma alla reazione di uno dei tre malviventi che lo ha colpito con un pugno in volto apostrofandolo al grido di “sporco down fatti gli affari tuoi”, nessuno è intervenuto.
Alla vicenda, accaduta ieri, ma di cui si è avuta notizia soltanto oggi, ha assistito Marco Cappeddu, un giornalista che lavora al ministero delle Politiche agricole, che ha soccorso il ragazzo tentando invano di impedire che i tre borseggiatori scendessero dal bus.
“Ero su un autobus dell’Atac, la vettura 224 della linea 40 – racconta Cappeddu – che, partito dalla Stazione Termini, si muoveva in direzione del centro storico. Giunti in Corso Vittorio Emanuele, poco dopo Largo di Torre Argentina un ragazzo disabile, di circa 30 anni di età, con un evidente ritardo mentale ma lucido, dall’aspetto bonario e autonomo dal punto di vista motorio, ha cominciato a gridare indicando un borseggiatore straniero, forse di etnia nordafricana, con le mani nella borsa di una passeggera del mezzo seduta vicina al ragazzo”.
Secondo Cappeddu il malvivente, con l’aiuto di due complici appena si è reso conto di essere stato scoperto, si è scagliato contro il ragazzo: “Lo ha colpito con forza al viso e o lo ha insultato al grido di ‘sporco down, malato di mente'”.
“In quel momento sono intervenuto – aggiunge Cappeddu – chiedendo all’autista di fermare la vettura e chiamare i Carabinieri. Il conducente mi ha però risposto che non poteva e, appena è giunto alla fermata successiva, ha aperto le porte anteriori. I tre delinquenti sono scesi dal mezzo e scappati via”.
“Nessun altro dei passeggeri presenti è intervenuto – conclude Cappeddu – anzi, uno di questi mi ha apostrofato in malo modo consigliandomi di farmi gli affari miei”.
L’autista del bus intanto ha scritto agli organi di stampa una lettera in cui smentisce la ricostruzione fatta sul suo ruolo nella vicenda. “Nel momento critico sono prontamente intervenuto, come solito fare, cercando di riportare alla calma la situazone e ci sono riuscito. I presunti sono scesi la fermata dopo il mio intervento. Il ragazzo disabile, dietr mio consiglio, è sceso alla fermata successiva. L’ho fatto per far evitare di farglieli incontrare nuovamente”.