“Il disegno di legge in materia di unioni civili approvato ieri dal Governo è un testo che si caratterizza per generalità, ambiguità e tanto timore.
La definizione di convivenza è pressoché sommaria ed alcuni diritti e doveri riconosciuti ai conviventi sono sottoposti a meccanismi lunghi (per il diritto di successione nel contratto di locazione sono necessari almeno tre anni di convivenza e per i diritti successori per lo meno nove), altri non sono affatto disciplinati (i trattamenti previdenziali e pensionistici dei conviventi verranno regolati in sede di riordino dell’intera materia e la disciplina dell’assistenza per malattia viene lasciata alle strutture ospedaliere). Troviamo inaccettabile e al limite del ridicolo che oltre alla mancata menzione delle locuzioni ‘coppia di fatto’ e ‘unione civile’, venga permessa la dichiarazione unilaterale della convivenza sottoposta alla condizione di comunicazione all’altro convivente per mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento. Una scelta incomprensibile motivata dalla sola paura di equiparazione dei DICO ai matrimoni.
L’Associazione Radicali Roma si dichiara pienamente insoddisfatta da questa proposta di legge e spera vivamente in un correttivo parlamentare capace di dare significato in termini formali e sostanziali al testo. Proprio per trasmettere coraggio ai Senatori e ai Deputati che sostengono i diritti civili delle coppie di fatto, i Radicali Roma insieme a molte altre associazioni si stanno mobilitando per iniziare al più presto la già preannunciata campagna di raccolta firme per una proposta di delibera popolare per istituire i registi delle unioni civili a Roma. Non ci accontentiamo, non demordiamo, anzi ci mobilitiamo per far sì che anche in Italia vengano riconosciuti quei diritti civili ormai irrinunciabili in quasi tutti i Paesi europei”.
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