RADICALI ROMA

Documento del Papa contro i preti gay

  Non vanno «ammessi al sacerdozio» candidati che rivelano tendenza omosessuale se non dimostrano di riuscire a vivere «castamente» da almeno un triennio. Verranno esclusi anche quanti manifestano pubblicamente la loro omosessualità e quelli che rivelano un’attrazione invincibile, anche se solo intellettuale, per la «cultura omosessuale».

 

 

 

 Sono indiscrezioni «verbali» sul contenuto di un documento vaticano che il Papa ha da poco approvato e che verrà pubblicato forse all’inizio di novembre. Si tratterebbe di un’«istruzione» di 16 pagine, firmata dal cardinale polacco Zenon Grocholewski, prefetto della Congregazione per l’Educazione cattolica (Seminari e Istituti di studi). Essendo — secondo il magistero cattolico — «gli atti di omosessualità intrinsecamente disordinati», da sempre nelle direttive per la «formazione dei candidati al sacerdozio» c’era l’invito a un vaglio più accurato di seminaristi e novizi che rivelassero tendenze omosessuali. L’istruzione che sta per essere pubblicata ne sostituisce una del 1961, aggiornandola alle acquisizioni medico-psicologiche in materia e tenendo conto dello «scandalo dei preti pedofili statunitensi», che per l’80% dei casi — secondo un’indagine dell’episcopato Usa pubblicata nel 2004 — riguardava rapporti omosessuali e solo per il resto veri e propri episodi di pedofilia. Il rapporto su quell’indagine affermava che «ci sono molti eccellenti preti di orientamento omosessuale che vivono una vita celibe e casta», ma invitava anche a «una più accurata selezione, formazione e supervisione» dei candidati per appurare la loro capacità di vivere in maniera «matura» quell’inclinazione.

 

 

 

 Per l’«istruzione» vaticana, non mostra adeguata capacità di autocontrollo e quindi non può essere «ordinato prete» chi non vive «in castità» da almeno tre anni: verranno cioè esclusi i «candidati» che hanno avuto rapporti omosessuali lungo l’ultimo triennio dell’iter formativo. Un secondo titolo per l’esclusione verrebbe dalla dichiarazione pubblica della propria inclinazione omosessuale e si può immaginare che riguardi ogni forma di «ostentazione» dell’orientamento gay, dalla partecipazione a raduni alla frequentazione di club.

 

 

 

 Infine la terza fattispecie: non verrebbe ammesso chi non riesce a controllare il proprio interesse culturale per il pianeta omosessuale, magari coltivato nel chiuso della propria camera: letture, film, Internet e simili.

 

 

 

 Il settimanale «Panorama», che dà la notizia dell’approvazione papale dell’«istruzione» nel numero oggi in edicola, informa che il documento sarà accompagnato da un «commento» affidato a uno psicologo. Alla redazione dell’«istruzione» avrebbe collaborato un gruppo di studiosi della facoltà di Psicologia dell’Università Gregoriana.

 

 

 

 La Conferenza episcopale italiana ha in preparazione una «nota» sulla formazione dei sacerdoti che — a quanto ci risulta — dovrebbe avere toni anche più severi rispetto all’istruzione vaticana. Ma verrà pubblicata dopo il documento vaticano, per poterne «recepire» le indicazioni.