RADICALI ROMA

Don Benzi e Pollastrini con Amato: punire i clienti delle prostitute

Bene! Bravo il ministro Amato che vuole colpire i clienti delle prostitute. Però credo che alla fine la politica si fermerà davanti ai 10 milioni di italiani che frequentano queste ragazzine trattate come delle schiave dai loro sfruttatori». Al solito, parla un linguaggio crudo don Oreste Benzi, fondatore dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII: «È giusto e necessario seguire questa strada perché andando con una prostituta, soprattutto con quelle vittime della tratta, il cliente paga il criminale per tenergli segregato un corpo sul quale sfogare i suoi istinti anche perversi». Il punto di vista di don Benzi è quello di chi, tutti i giorni, si trova davanti all’orrore: «Ho accompagnato a Roma una ragazzina romena che si è salvata dopo essere stata gettata dal quarto piano dai suoi aguzzini…». E così l’idea di Amato, secondo la quale i diritti delle donne vanno salvaguardati anche colpendo i clienti, inizia a fare breccia nel governo tanto che la diessina Barbara Pollastrini ipotizza anche qualcosa di più «di una semplice misura amministrativa». Spiega il ministro per le Pari opportunità: «La questione si può studiare, perché qui siamo davanti a uomini adulti, maturi, che vanno con della ragazze anche minorenni. Ovviamente dobbiamo salvaguardare tutti gli elementi di garanzia…». Barbara Pollastrini ci tiene a precisare che questa accelerazione si rende necessaria perché la prostituzione è cambiata: «Non siamo più di fronte a prostitute che lo fanno per libera scelta e, quindi, non possiamo più girare la testa dall’altra parte». Il ministro per le Pari opportunità non esclude una riforma della legge Merlin: «Nessuno di noi intende riaprire le case chiuse», specifica la Pollastrini, tuttavia su questo punto si accende lo scontro con chi, come don Oreste, presidia la prima linea sui marciapiede: «Io dico al governo di lasciar perdere l’idea delle cooperative tra prostitute. Prima liberiamole tutte e vediamo quante ne rimangono a fare questo mestiere». Ora, però, gli ostacoli sono soprattutto di natura politica perché la proposta del ministro dell’Interno non piace a Rifondazione, come spiega il deputato Vladimir Luxuria: «Sono meravigliata dalle parole d’astio del ministro Amato, perché la prostituzione in Italia non è reato quando chi la esercita è maggiorenne e lo fa per libera scelta… Chi ricorre al sesso a pagamento non è una persona squallida da punire ma un libero cittadino, spesso solo, anziano, vedovo o non particolarmente attraente».

D. Mart.