RADICALI ROMA

Dopo Luxuria un altro transgender per il Prc

Roma, 8 maggio 2006 – Sulla scia di Vladmir Luxuria, Rifondazione comunista candida alle prossime comunali un altro transgender. Si chiama Klaus Mondrian, Vincenzo Petrone all’anagrafe, è lucano di origine ed ha 38 anni.
Un passato da insegnante elementare, un presente da aspirante ‘assessore alla Felicità’, come lui stesso tiene a sottolineare. Laureato in storia del teatro, il ‘delfino’ di Luxuria vive da anni nella Capitale dove gestisce due locali.
In lista con Mondrian, 35 uomini, 25 donne e un capogruppo molto noto nel mondo accademico: Alessandro Portelli, docente universitario di letteratura americana alla Facoltà di Scienze umanistiche dell’Università ‘La Sapienza’.
Una candidatura quella di Petrone che accende le polemiche sulla convivenza di anime molto diverse all’interno dell’alleanza voluta da Veltroni. Come conciliare un cattolico legato all’Opus Dei come Alberto Michelini con un sostenitore delle ‘love zone’ come Mondrian?
RomaOne.it lo ha chiesto direttamente al candidato di Rifondazione comunista.

Parliamo di progetti concreti. Ci dice qualche impegno a tutela dei diritti delle comunità omosessuali e trans?
“Il primo punto all’ordine del giorno sarà il registro delle unioni civili, con tutti i diritti che seguono. Ovviamente noi auspichiamo che il problema sia risolto a livello nazionale. Roma, però, non è una città qualsiasi e se un segnale partisse da qui, sarebbe importante per il resto d’Italia”.

In caso di elezione si è fatto avanti per l’Assessorato alla Felicità. E’ solo una provocazione o c’è dietro un messaggio preciso?
“Non è affatto una provocazione. A volte dimentichiamo che possiamo essere felici. La felicità non è uno stato di grazia ma un diritto naturale. Compito delle leggi è proprio rimuovere gli ostacoli che impediscono a tutti di vivere in questa condizione”.

In una intervista rilasciata a “Il Messaggero” ha parlato anche di “love zone”, una sorta di ‘giardini dell’amore dove le persone possano accedere e fare sesso. Dobbiamo considerarla una proposta elettorale?
“E’una proposta personale e non del partito. Credo però che sia in linea con la politica seguita da Rifondazione. Si tratta, a mio giudizio, di un problema di civiltà: esistono tantissimi giovani che non hanno una casa e non credo sia giusto negare loro l’amore o ridurlo ad una questione di clandestinità. È sempre un problema di felicità: se tutte queste cose non rendono infelici gli altri e non ledono la loro libertà, perché negarle?”

Da insegnante elementare a politico: quanto è importante l’educazione per il rispetto della differenza?
“Ho insegnato per otto anni ed ho avuto a che fare con tantissime realtà diverse. Sono stato alla Romanella, a Tor Bella Monaca e ho avuto classi composte da zingari e da li di emarginati. Questa esperienza ha contribuito a rafforzarein me l’idea che la diversità va compresa. Molto spesso si dimentica che dietro a parole come transgender o omosessuale ci sono delle persone coi loro sogni, felicità ed infelicità. Qeste persone e i loro diritti non sono semplici argomentazioni elettorali e di loro la politica deve tenere conto”.

Un giudizio sull’amministrazione Veltroni per quanto riguarda queste tematiche.
“Rifondazione è con Veltroni e questo vuol dire che apprezza le sue doti. A questa amministrazione, però, noi chiediamo un passo ulteriore. Dai diritti dati ‘perché si deve’si deve passare a rilanciare più in alto la posta in gioco”

Nella stessa intervista si è detto favorevole ai centri sociali, anche a quelli di destra…
“Va sempre nella direzione del rispetto della diversità. Purchè, naturalmente, non facciano apologia nazi-fascista”.

L’alleanza voluta da Veltroni riunisce punti di vista molto diversi. Come sperate di convivere con cattolici come Michelini, capogruppo della lista ‘Moderati per Veltroni?
“Innanzitutto io voglio che Michelini sia felice e spero che lui voglia anche la felicità di quelli come me… Poi la risposta va cercata proprio in Dio: se Dio c’è credo che voglia la felicità anche delle persone transgender non solo di Michelini. Perché mai Dio dovrebbe volere le sue creature transgender infelici e gli altri felici? Non credo proprio che Dio si occupi di orientamenti sessuali. Per noi essere felici vuol dire essere noi stessi. Chi ci chiede di essere diversi ci chiede di rinascere o scomparire”.

Ora, in campagna elettorale, si va tutti d’accordo. Ma non andrà a finire che con tutte queste spinte diverse poi non si riesca a far molto?
“In Italia non esistono solo i moderati. A Roma Rifondazione ha quasi il 10% e questo vuol dire che c’è tanta gente che ha a cuore questi temi. Come il nostro partito accetta compromessi, anche gli altri dovranno farlo e venirci incontro. La Repubblica italiana è laica e nella gestione dello stato le pregiudiziali cattoliche non devono entrare. Transgender, del resto è anche questo: andare oltre e superare le barriere della politica”.