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Droga, la Turco manda i Nas nelle scuole

Controlli antidroga eseguiti dai Nuclei antisofisticazione dei carabinieri in tutte le scuole d’Italia? L’annuncio arriva in modo non pianificato, quasi a sorpresa, da Milano, dove Livia Turco ieri era andata a partecipare a una cerimonia organizzata per celebrare il compleanno dall’Avis, l’associazione dei donatori di sangue.

ANNUNCIO A SORPRESA
Ai margini della cerimonia il ministro rivela l’intenzione di pianificare un’azione congiunta, insieme al ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni. Già nel pomeriggio la notizia si impone sulle agenzie e suscita subito reazioni, anche polemiche, dentro la maggioranza, dove insorge il sottosegretario dei Verdi Pierpaolo Cento. Ma il ministro della Salute non si limita a una battuta e spiega le sue intenzioni: «Proporrò al ministro dell’Istruzione Fioroni di avviare un’attività ispettiva dei Nas nelle scuole di tutta Italia». Aggiunge la Turco: «Sarà utile fare una verifica a tappeto e attivare una ispezione dei Nas ma anche prendere atto della necessità di cambiare la normativa attuale che è severissima nel colpire il consumo ma non serve a nulla. Bisogna invece fare una politica più severa – spiega il ministro della Sanità – per combattere il traffico di stupefacenti».

EMERGENZA DI CRONACA
Certo, la proposta del ministro arriva dopo che recenti fatti di cronaca hanno riacceso il dibattito sulla sicurezza delle scuole e sul rischio di penetrazione di stupefacenti tra gli studenti. L’ultimo allarme era scattato dopo la morte di un ragazzo di 15 anni della provincia di Milano, crollato esanime in classe dopo aver fumato uno spinello durante l’intervallo della ricreazione (probabilmente ucciso da un «taglio» avvelenato). E poi l’allarme si era ulteriormente rafforzato subito dopo l’intervento del preside di un istituto di Torino che era giunto a chiamare i carabinieri perché si era accorto che tra gli alunni circolavano sostanze stupefacenti.

IL «NO» DEI VERDI
Eppure c’è chi nella maggioranza non nasconde la propria contrarietà all’iniziativa annunciata dalla Turco. «La proposta del ministro Turco di inviare i Nas a fare ispezioni nelle scuole contro la droga – attacca Pierpaolo Cento, sottosegretario al ministero dell’Economia dei Verdi – assomiglia molto al tentativo già praticato in passato dalla destra di trasformare gli istituti scolastici in una sorta di stato di polizia». Aggiunge Cento: «Le forze dell’ordine ovviamente hanno il dovere di prevenire e reprimere lo spaccio di droga ovunque, e quindi anche davanti alle scuole. Ma lanciare un appello specifico – incalza riferendosi ovviamente al ministro della Sanità – significa rilanciare una cultura proibizionista che avrà come unico effetto quello di criminalizzare qualche consumatore di spinello e farlo entrare nel circuito della repressione e non certo in quello della prevenzione». Il viceministro dei Verdi invece ha un’altra idea: «Piuttosto che mandare i carabinieri nelle scuole bisognerebbe mandare qualche insegnante di sostegno e psicologo in più – conclude Cento – per fare prevenzione e informare sui rischi della droga».

ISPEZIONI CON I CANI
Tiepido anche il ministro Fioroni, il quale sembra più orientato verso la linea Cento che su quella Turco: «Prima di tutto bisogna rendere i ragazzi consapevoli dei rischi». Nel frattempo, l’assessore regionale all’Istruzione del Veneto, Elena Donazzan, spiega la sua intenzione: «Si sta ragionando concretamente proprio in questi giorni con le forze di polizia su cosa fare in Veneto per affrontare la questione. Una delle soluzioni che abbiamo esaminato è quella del ricorso alle unità cinofile». È polemica con il ministro, la Donazzan, eletta in An: «Che il ministro Turco, dopo i fatti eclatanti di cronaca degli ultimi tempi arrivi ad una proposta del genere – conclude l’assessore veneto – lo trovo tardivo ma utile».