Ieri mattina il Gr3 delle 6,45 dava la seguente notizia: «Negli Stati Uniti i sondaggi hanno messo in evidenza una crescita del 13% dei cittadini che sono favorevoli al matrimonio delle coppie gay e alla possibilità che adottino un figlio». Se le cose stanno così, e la Conferenza episcopale Usa non interviene con lo stesso vigore con cui interviene il cardinale Ruini in Italia, ci sarà una ragione, e forse va ricercata nel fatto che in quel paese, nonostante Bush, la cultura laica ha radici più profonde. Così come in Olanda, dove a protestare contro l’indecente comportamento del ministro Giovanardi, che accusa di nazismo il Parlamento di quel paese che ha approvato una legge sull’eutanasia, è un presidente del Consiglio democristiano. Questi può darsi che sull’eutanasia non sia d’accordo, ma non pensa che le sue convinzioni religiose debbano essere commutate in leggi e imposte a tutti i cittadini. Questi pensieri mi turbano dopo aver visto un pezzo del confronto televisivo tra Rutelli e Casini, in gara nel dire che le leggi dello Stato devono coincidere con le preoccupazioni, legittime e comprensibili, della Chiesa. Non siamo in Olanda, si dirà. Ma c’è da chiedersi: siamo in Europa?