RADICALI ROMA

E per Fassino la questione è chiusa

  ” E’ chiusa anche per me”. Piero Fassino liquida così una polemica che non ha mai aperto e mai condiviso, quella sul superamento del Concordato. E se per la Cei è “una discussione chiusa, che non pare avvertita dalleforze politiche”, il segretario dei Ds la pensa allo stesso modo, a dispetto della battaglia lanciata dai suoi alleati della Rosa nel pugno, radicali e socialisti. Ma che ci sia una distanza notevole sull’inuerpretazione della laicità rispetto a Marco Pannella ed Enrico Boselli, Fassino lo fa capire meglio, al di là della battuta, raccogliendo l’applauso più sentito alla presentazione del libro di Pietro Scoppola “La Democrazia dei cristiani”. “Molti hanno criticato il discorso di Benedetto XVI al Quirinale quando disse che “laicità significa assoluta indipendenza dei valori temporali tenendo conto della fede”. Altre parti di quell’intervento erano opinabili, ma non questa. Mi trovo in perfetta sintonia con le parole del Papa”.

 

 

 

 Accanto a tre cattolici a l8 carati come lo stesso Scoppola, Andrea Riccardi della Comunità di Sant’Egidio r Romano Prodi, il segretario dei Ds disegna la base di una convivenza tra laici e cattolici tessendo elogi sperticati alla Democrazia cristiana per aver saputo rispettare sempre l’equilibrio tra i due mondi. “Se c’è un’autocritica che posso fare sul referendum per la procreazione non è tanto averlo promosso, ma non essere stati capaci in sei anni, durante tutto l’iter della legge, di costruire una soluzione condivisa – spiega Fassino – . Del resto, questa posizione comune non esisteva neanche nel centrosinistra”. E muovendo da qui, promette: “Se diciamo che una legge elettorale non si cambia a maggioranza, a maggior ragione dobbiamo dire che non si votano a maggioranza leggi su temi eticamente sensibili. La società su questo va tenuta unita”. E’ una promessa che riguarda anche i Pacs, destinata ad aprire un nuovo dibattito nel centrosinistra?

 

 

 

 Per il momento, Fassino sembra lanciare alla Chiesa questo messaggio: non governeremo contro di voi. Ma le parole dei vescovi riaccendono il confronto nell’Unione. La posizione di Romano Prodi è gia stata chiarita quando il presidente dello Sdi ha lanciato il tema del superamento del Concordato. Un no netto, quello del Professore, senza se e senza tua. Ieri, parlando dell’Ulivo, Prodi ha ripetuto che quello è il luogo della 2contaminazione” l’unico ingrado di aggirare gli steccati tra laici e cattolici. E se ci fosse stato più Ulivo “si sarebe arrivati a una soluzione condivisa anche sulla fecondazione assistita”. Boselli, però non fa sconti alla Cei, anzi approfitta del discorso di monsignor Betori per rilanciare: “Ormai il cardinale Ruini si comporta come un vero capo partito, con veri e propri programmi di governo”. Il leader dello Sdi attacca la Margherita per la sintonia con ruini e mette in mora il sistema dell’otto per mille, “un trucco da smascherare” Il segretario dei Radicali Daniele Capezzone rincara: “Dalla Cei arrivano parole arrognati. Ma è chiaro che le gerarchie vaticane stanno perdendo la calma e vogliono tenersi quattrini e privilegi continuando a fare politica. Tutto questo è inaccettabile”.

 

 

 

Alla Rosa nel pugno arriva la durissima risposta dei cattolici della Margherita. Pierluigi Castagnetti dice basta: “Le insolenze di Boselli e Capezzone stanno superando il limite, anche per laici cristiani molto pazienti. Noi non ci faremo trascinare in una polemica antistorica e volgare contro la Chiesa, libera di esprimere le proprie opinioni come tutti”. E Renzo Lusetti contesta a Boselli “l’uso del Concordato per avere visibilità e innescare attacchi contro la Cei e la Margherita”. La polemica diventa un botta e risposta. Capezzone si prende l’ultima parola per rimproverare Castagnetti: ”Non sapevo che potesse stabilire lui cosa gli altri possono o non possono dire”.