In riferimento alle recenti dichiarazioni di papa Ratzinger sull’emergenza abitativa
e sul degrado delle periferie romane, è sorprendente che a parlare di crisi
degli alloggi sia proprio che controlla un patrimonio immobilare senza eguali. Un
patrimonio mantenuto grazie a privilegi fiscali e costruito con donazioni, oggi
utilizzato a fini speculativi. Nelle prossime settimane finiranno in mezzo alla strada
numerose famiglie di anziani e disabili, sfrattati da case del Vaticano e degli enti religiosi.
La gestione degli immobili non è certo socialmente orientata, visto che le famiglie sono sotto sfratto non per morosità ma per cessata locazione. Persone che vivono lì dagli anni ’50,
quando rioni come Campo de’ Fiori, Trastevere e Borgo erano pieni di case decrepite
e popolari. L’intento è chiaramente speculativo. A settembre 2006 ho chiesto al Comune di fare un censimento degli immobili pubblici e privati, fitti e sfitti. Finora nessuna risposta. Sarebbe stato opportuno conoscere i dati, prima di donare 30 terreni agli enti religiosi
per la costruzione di altrettante chiese e annessi ostelli.