RADICALI ROMA

Economia romana, rapporto 2006

Più valore aggiunto, più imprese, più occupazione (soprattutto femminile): l’ottava edizione dell’annuale rapporto sull’economia romana, realizzato dal Dipartimento Bilancio del Comune con Risorse per Roma S.p.A., conferma il trend in atto almeno da un quinquennio. Una città, la capitale, che continua a mostrare robuste capacità di sviluppo, lungo assi ormai consolidati (terziario e servizi) e spesso in controtendenza rispetto al paese. Ecco i punti e le cifre salienti del rapporto 2006, che come sempre analizza prevalentemente il quadro dell’anno precedente (2005).

Valore aggiunto: nel 2005, per il quinto anno consecutivo, cresce sull’anno precedente (2004). L’aumento a Roma è dello 0,6%, l’indice nazionale è pari a zero. Nel 2004 c’era stato il record di +4,1% sul 2003. Guardando al quinquennio 2000-2005, la media romana di crescita è +1,6, superiore sia a quella nazionale (+0,9%) che a quella di altre grandi città: Milano 0%, Torino -0,2%, Bologna (+0,5%), Napoli (+0,9%).

Il settore servizi: il grosso del valore aggiunto a Roma arriva dai servizi, che ormai costituiscono l’85% dell’economia romana. Il settore è cresciuto nel 2005 dell’1,4% (media nazionale +0,8%). Anche in questo caso, il 2004 è stato l’anno record con +4,3% sull’anno precedente.

Le imprese: nel 2005 quelle attive sono in tutto 230.464, 30.629 in più rispetto al 2004 (+2,2%). Valori di crescita doppi rispetto a quelli nazionali. Elementi più significativi nell’analisi del tessuto imprenditoriale romano: aumentano le società di capitale (+7,4%), segno di maggiore solidità finanziaria; settore in testa all’indice di natalità, le telecomunicazioni (quasi il 30% in più rispetto al 2004); numeri importanti anche per editoria, stampa, audiovisivi, materiale elettronico, trasporti aerei, servizi finanziari, ricerca: tutti ambiti ad alto valore aggiunto e strategici per l’economia attuale, che a Roma incidono in media il doppio rispetto alle medie italiane.
Da non trascurare: il 26,1% delle imprese romane ha come titolare una donna. Leggermente inferiore il dato nazionale: 25,4%.

Il lavoro: totale addetti 1.086.000, tasso di occupazione 49,1% (nazionale 45,3%). Limitando l’indagine alla fascia d’età tra i 15 e i 64 anni, il tasso sale al 62,4% (nazionale 57,4%). In aumento soprattutto l’occupazione femminile: tra 2004 e 2005, +3,3%, da 484.000 a 500 mila lavoratrici. Tra i 35 e i 44 anni, il 73,2% delle romane lavora (contro il 62,3% delle italiane).
Molti i dirigenti e i quadri (15,8% sul totale occupati), più che nel resto del paese (media 7,4%), molti anche i liberi professionisti (8,4%, media nazionale 4,9%).
Le new entries: 77.165 i nuovi occupati a Roma nel 2005 (7,1% sul totale addetti). Il 57,4% è costituito da donne, il 29,8% ha un contratto a termine (media nazionale 34,6%).

Il credito: in ascesa costante la richiesta di prestiti bancari da parte delle famiglie. +15,5% nel 2004, +13,8% nel 2005. L’indebitamento complessivo dei romani sfiora i 30 miliardi di euro. Il 68% (oltre 20 miliardi) è dovuto ai mutui casa, cresciuti del 21,8% nel 2005 (e gli anni precedenti non erano stati da meno). Nel 2005 a Roma i notai hanno rogato 41 mila atti di compravendita (+5,1% rispetto al 2004), pari al 16,7% dell’intero mercato nazionale.

Rispetto alle precedenti edizioni, il rapporto 2006 apre due nuovi capitoli, su due aspetti ritenuti essenziali per il futuro della capitale: i trasporti e la casa.

Trasporti: ogni giorno a Roma si compiono oltre 2 milioni di spostamenti. Il 56% avviene con mezzi privati (48,1% auto e 7,9% moto), il 18% con i mezzi pubblici, il 26% a piedi. In città circolano oltre 1,8 milioni di auto, circa 470.000 due ruote, quasi 178.000 veicoli merci. Tra 2000 e 2005 i mezzi in circolazione sono cresciuti del 7,5% (da 2.245.089 a 2.413.791). L’offerta complessiva dei mezzi pubblici è passata da 175 milioni di vetture/km del 2001 a 186 milioni di vetture/km del 2005, ma resta penalizzata dalla storica penuria di metropolitana, che ad oggi copre solo il 20% del trasporto pubblico, dove resta prevalente (74%) il ruolo dei mezzi di superficie.

Casa: tutti proprietari, o aspiranti tali, a Roma. Negli ultimi 35 anni si è passati dal 34,2% di proprietari della casa di residenza (dato del 1971), dunque una famiglia su tre, alle due famiglie su tre della situazione attuale. Massiccia la spinta alla proprietà degli ultimi anni, sostenuta dai bassi interessi dei prestiti: l’indebitamento per mutui casa è salito dagli 8,5 miliardi di euro del 2001 ai 21 miliardi del primo trimestre 2006, con un incremento del 147,7%.
L’alienazione dei patrimoni immobiliari pubblici e privati ha immesso nel mercato circa 27 mila appartamenti. Forte l’espansione edilizia, molte le case di nuova costruzione: 89 mila in più dal 2000 ad oggi. Oltre un milione 350 mila le case censite a Roma (a Milano sono 750 mila, a Torino mezzo milione). Le famiglie residenti nella capitale sono un milione 100 mila, di cui oltre 770 mila (71,4%) proprietarie del proprio appartamento.

In allegato, il testo integrale del Rapporto 2005-2006 sull’Economia Romana.