A parte qualche eccezione, tutto il mondo politico esprime solidarietà al Papa dopo l’annullamento della visita a La Sapienza, prevista domani, giornata di inaugurazione dell’anno accademico. Il premier Romano Prodi esprime «profondo rammarico» perché «nessuna voce deve tacere nel Paese, a maggior ragione quella del Papa». Segue la condanna per «i gesti, le dichiarazioni che hanno provocato una tensione inaccettabile e un clima che non fa onore alle tradizioni di civiltà e tolleranza dell’Italia». Il ministro dell’Università Fabio Mussi, che con il sindaco di Roma comunque sarà presente alle celebrazioni accademiche di domani, riferisce in aula alla Camera e si dice «dispiaciuto che si siano create queste condizioni: l’università è un luogo che accoglie, nonché respinge». Stesso tono per Walter Veltroni che parla di «sconfitta della cultura liberale e di quel principio fondamentale che è il confronto delle idee e il rispetto delle istituzioni». Il presidente del Senato Franco Marini esprime «profondo rincrescimento». In visita di Stato in Sudamerica, il presidente della Camera Fausto Bertinotti non commenta: «Non ho elementi. Quando le situazioni non si conoscono è meglio tacere». Massimo D’Alema denuncia «il clima di tensione creato da prese di posizione estremistiche che non rappresentano la maggioranza degli italiani». Per Dario Franceschini del Pd «vanno respinti e isolati i fenomeni di intolleranza che trasformano il dissenso in ostilità». «Non è un bel giorno per la democrazia», sostiene il ministro Rosi Bindi. «Ha vinto l’intolleranza», dice Francesco Rutelli. E Villari del Pd invita Mussi e Veltroni a «disertare la cerimonia».
Il segretario del Prc Franco Giordano pure si dice «dispiaciuto. Il Papa doveva parlare liberamente, magari dando la possibilità di esprimersi a chi la pensa diversamente da lui». Il segretario della Federazione del Prc di Roma, Massimiliano Smeriglio, spezza una lancia a favore degli studenti e di quei docenti che si sono opposti alla visita papale. «No alle criminalizzazioni – dice il deputato – La libertà di espressione va garantita a tutti, anche al Papa, che ha deciso autonomamente di annullare la sua visita. Ma il pensiero critico in Italia, anche quando rivolto al Pontefice, non è reato d’opinione». Per il Pdci «responsabile è chi lo ha invitato», cioè il rettore Renato Guarini, che dopo aver attaccato i docenti di fisica come «cattivi maestri», accoglie la notizia dell’annullamento della visita di Ratzinger così: «Ho difeso la libertà di tutti, ho cercato di garantire la sicurezza». E’ quello che ribadisce anche il ministro Giuliano Amato dal Viminale, nel tentativo di proteggersi dagli attacchi di chi (gendarmerie vaticane o semplice centrodestra) potrebbe accusarlo di non aver fatto di tutto per assicurare al Papaia gita in Ateneo.
Fuori dal coro di solidarietà verso l’Oltretevere, i socialisti di Enrico Boselli: «Nessuno ha il diritto di mettere il bavaglio al Papa, ma tutti hanno il diritto di critica. Annullare la visita è una scelta opportuna perché il Papa, anzi le gerarchie ecclesiastiche sono intervenute nella vita pubblica, hanno contestato leggi come la 194 e ammonito a non farne altre. Quando si fanno interventi sulla vita pubblica ci si deve attendere anche delle critiche». Ironico Marco Pannella dei Radicali che ringrazia «scienziati e professori che hanno osato pubblicamente dissentire e che sono stati elevati al rango, da loro certamente non richiesto, di persecutori di Benedetto XVI e che gli hanno permesso di esercitare quel diritto naturale anche al silenzio che gli viene assolutamente negato in questa Italia intollerante». Piero Bernocchi dei Cobas festeggia per «l’ottimanotizia dell’annullamento». Il centrodestra sfrutta l’occasione per attaccare la maggioranza e puntare il dito contro i 67 docenti firmatari della lettera al rettore contro la visita del Papa. Per Daniela Santanchè «sono professori della sinistra». Silvio Berlusconi invita «la sinistra ad un esame di coscienza)) e denuncia «l’alleanza tra frange intolleranti e la campagna anticlericale di alcuni partiti della maggioranza». Pier Ferdinando Casini dell’Udc fa i complimenti ai docenti “frondisti” che «dimostrano una debolezza culturale reduce del ’68» e chiede che «l’aula della Camera sani il vulnus che si è creato». Alleanza Nazionale rivolge un appello agli «italiani a partecipare in massa all’Angelus domenica a San Pietro». Per Roberto Calderoli della Lega «l’immagine del Paese, dopo lo scandalo dei rifiuti e questa vicenda, è devastata». Dal centrosinistra Titti Di Salvo di SdeAngelo Bonelli dei Verdi invitano la destra a «non strumentalizzare». Sempre sarcastico Andrea Rivera, il comico che domani terrà la sua “lectio magistralis” con gli studenti all’università: «Sono molto deluso che il Papa non venga. Dietro la decisione ho paura ci sia lo stesso Vaticano, che vuole cavalcare l’onda antidemocratica. Non credo che ci sarebbero stati disordini o minacce alla persona del Papa. Mi dispiace, anche perché avevo bisogno di nuovi spunti per il mio prossimo spettacolo. Dovrò chiedere udienza».