Roma, 14 marzo 2006 – Insieme alla Camera, divisi al Senato, alias uniti in Campidoglio, divisi nei Municipi. Il modello adottato per le politiche parrebbe quello a cui guarda anche la corsa alla presidenza delle circoscrizioni romane. Questa almeno la strategia che si ipotizza uscirà oggi dallo studio del sindaco Walter Veltroni. E’ lì che in queste ore verrà raggiunta l’intesa tra i segretari di tutti i partiti del centrosinistra, dai Ds, alla Margherita, fino a Rifondazione Comunista, Udeur, Pdci, Verdi e Italia dei Valori.
Di certa, al momento, c’è solo la data delle elezioni: il 28 maggio. Quanto al gioco dei 19 candidati alle altrettante circoscrizioni romane, si registrano ancora margini di incertezza. La Margherita vuole infatti correre sola, perché, come spiegato dal segretario romano Roberto Giacchietti al quotidiano La Repubblica, “potremo fare il pieno di consensi solo se a correre saranno più persone, anziché 25 compresse in una lista sola”. Di tutt’altro avviso il collega diessino Esterino Montino, secondo il quale “l’esperienza delle Primarie dice che esiste una parte consolidata dell’elettorato che guarda all’Ulivo e alla lista unica”.
Coniugati o separati “in casa”, di sicuro i partiti del centrosinistra puntano sulla conquista di 19 municipi su 19. Secondo il quotidiano diretto da Ezio Mauro, lo schema di gioco vedrà schierati 7 presidenti per i Ds, 5 per la Margherita, 3 al Prc e 4 per le formazioni minori.
Quanto ai nomi in lizza, le previsioni vogliono riconfermati gli attuali mini-sindaci, ma coi dovuti distinguo. Se Maurizio Oliva (IX, Verdi) e Stefano Tozzi (VII, Comunisti Italiani) sono in forse, non rientrano nella partita per le 19 circoscrizioni né Vincenzo Puro (VI, Ds), poiché candidato al Senato, né Massimiliano Smeriglio (XI, Rifondazione) che corre invece in Campidoglio.