EMERGA VERITA’ SUL DEBITO DI ROMA
Perché Roma è l’unico tra i grandi comuni italiani a non rendere pubblico e consultabile dal sito internet istituzionale il proprio bilancio e un archivio storico dei rendiconto degli ultimi anni? Perché a un anno e mezzo da quando, nell’estate 2008, il governo aveva nominato per decreto il sindaco Alemanno commissario straordinario “per la ricognizione della situazione economico-finanziaria del comune e delle società da esso partecipate e per la predisposizione ed attuazione di un piano di rientro dall’indebitamento pregresso”, non è conosciuta esattamente l’entità del debito del Comune di Roma, al punto che, su richiesta dello stesso Alemanno, il governo sta per procedere alla nomina di un altro commissario che provvederà a una nuova ricognizione della massa attiva e passiva della gestione commissariale? Come si è proceduto all’attuazione di quel piano? Perché il sindaco-commissario non ha mai presentato in Parlamento relazione sulla gestione straordinaria e sull’attuazione del suo piano come gli era stato espressamente richiesto dalla Camera dei Deputati?
C’è una verità che deve emergere sul governo irresponsabile e assolutamente privo di trasparenza della capitale che rischia di franare a causa di un “dissesto finanziario” di cui dovrebbero rispondere l’attuale maggioranza e l’opposizione (ex maggioranza). Probabilmente il dissesto già c’era ma si è proceduto per decreto e con le elargizioni tampone del governo, in deroga alle norme del Testo unico degli enti locali, e a distanza di due anni anziché essere risanata la situazione è peggiorata. I disagi nell’erogazione di servizi e nella programmazione denunciati in questi giorni da molti municipi sono solo una delle conseguenze della grave situazione.
E hanno il coraggio di parlare di federalismo!