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Emergenza legalità: stato d'emergenza, protezione civile, commissariamenti straordinari

Il ricorso abnorme a poteri straordinari ed emergenziali da parte dell’esecutivo negli ultimi 15 anni ha determinato una vera propria metamorfosi del sistema politico, istituzionale e amministrativo costituzionalmente previsto. Circa 600 ordinanze d’emergenza tra il 2002 e il 2009, emanate molto spesso in casi che nulla hanno a che fare con le calamità naturali; un numero complessivo di circa 10.0000 commissari straordinari, secondo un’inchiesta del Sole 24 ore di qualche anno fa.

Questa mutazione ha trovato il fondamento giuridico in norme che, a partire dalla legge 225 del 1992, estendendo la proclamazioene dello “stato d’emergenza” anche ai “grandi eventi”, consentono la deroga alla legislazione ordinaria, il venir meno o la limitazione dei controlli esercitati da organi costituzionali, Corte dei Conti e tribunali amministrativi e ordinari.

Alcuni studiosi della materia descrivono un vero e proprio sistema parallelo, un quadro di deperimento dei poteri e delle competenze degli organi rappresentativi ai vari livelli, del parlamento in primis ma anche degli enti locali.

Nel documento che segue sono state assemblate parti degli studi condotti negli ultimi anni (in particolare Cesare Pinelli, Un sistema parallelo. Decreti-legge e ordinanze d’urgenza nell’esperienza italiana; Debora Chiaviello, L’amministrazione dell’“ordinaria” emergenza; Alfredo Fioritto, L’amministrazione dell’emergenza tra autorità e garanzie) per fornire un quadro sintetico di questa sutuazione. Emerge con evidenza l’ulteriore disapplicazione della costituzione, la degenerazione della democrazia italiana, la negazione dello stato di diritto.

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