RADICALI ROMA

Esenzione Ici sugli immobili di enti ecclesiastici: il sindaco finge di non capire

Inutile che Alemanno oggi provi a confondere le acque dopo essere stato ieri acquiesciente al fianco del Cardinal Bertone. Non sono le parrocchie a dover pagare l’Ici ma le attività commerciali degli enti ecclesiastici, ad esempio il business nel settore turistico che a Roma rappresenta un vero e proprio impero per il Vaticano. Impero che gode di esenzioni e che genera una grande elusione. Nel luglio scorso, nel rispondere a una interrogazione popolare presentata da Radicali Roma, prorpio il sindaco Alemanno ha affermato che, a seguito di una parziale ricognizione effettuata dagli uffici dell’amministrazione capitolina delle attività degli enti ecclesiastici a decorrere dal periodo di imposta 2005, »tale attività di accertamento e controllo ha consentito un recupero d’imposta di 9.338.143,82 euro (comprensivo di interessi e sanzioni). Alla luce di questa informazione data dal sindaco in risposta ai cittadini che hanno firmato l’interrogazione, depositeremo oggi un’altra interrogazione popolare per chidere ad Alemanno quali delle 306 “case per ferie”, segnalate sui siti di promozione turistica nonchè sul sito istituzionale www.turismoroma.it gestito dall’Ufficio del Turismo di Roma Capitale, e quindi necessariamente conosciute dal Comune di Roma, svolgano la propria attività in un immobile esente dal pagamento dell’Imposta comunale sugli Immobili o per il quale non risulti esser mai stata pagata l’imposta né richiesta l’esenzione.