RADICALI ROMA

Fassino- Mastella a duello sui Pacs

Il giorno dopo la discesa in campo di Prodi sul disegno di legge che dovrà regolare le coppie di fatto è Clemente Mastella ad agitare le acque della maggioranza. «Mastella dice che i Pacs sono materia del Parlamento? – avverte il segretario ds Piero Fassino – Non credo, come tutte le leggi nascerà dal combinato disposto.

Il governo avanzerà una proposta che, passerà all’esame del Parlamento». Rosy Bindi invece preferisce usare toni più concilianti, del ministro di Grazia e Giustizia dice che «è sicuramente uno dei principali interlocutori del nostro lavoro proprio perchè vogliamo raggiungere l’unità del governo» e promette: «Non faremo una legge che prevede un matrimonio di serie B o una sorta di famiglia parallela». Ma Mastella e la sua Udeur si dissociano minacciando la rottura della coalizione perché sulle coppie di fatto si deve lasciare «libertà di coscienza ai singoli parlamentari», evitando così «imbarazzi e problemi al governo», ribadisce ancora una volta il ministro della Giustizia. Insiste anche il suo capogruppo alla Camera Mauro Fabris: «nel programma dell’Unione i Pacs non ci sono».

L’Udeur non si rassegna, ma la presa di posizione di Romano Prodi sembra aver fatto rientrare la protesta dell’Italia dei Calori che nell’ultima riunione di maggioranza aveva fatto capire di essere pronta ad unirsi a Mastella nel boicottare il futuro provvedimento. «Siamo certi che l’Unione troverà un’intesa – spiegava in tono più conciliante ieri Nello Formisano, capogruppo in Senato – Con la dichiarazione rilasciata dal premier Prodi, che afferma che ci sono tutte le condizioni per raggiungere un accordo in tema di Unioni Civili, siamo fiduciosi in una definizione, in tempi rapidi, della vicenda». In posizione di attesa la Margherita. Antonello Soro definiva l’intesa raggiunta tra il premier e le due ministre «un accordo capace di superare una pericolosa divisione». Il cattolico Giorgio Merlo chiedeva meno «polemiche stucchevoli» all’opposizione e di lasciar lavorare il governo. Per nulla intenzionati a mollare gli altri partiti della maggioranza. «Non cederemo di un millimetro» ha ripetuto il capogruppo dell’Ulivo in Senato, la ds Anna Finocchiaro. E Franco Grillini ricorda i «due punti fondamentali» per una «buona legge»: «l’esplicita menzione nella definizione di conviventi delle coppie dello stesso sesso» e «i diritti pubblicistici».

A queste condizioni, la rottura con l’Udeur potrebbe non essere un fantasma lontano e ci pensa Roberto Villetti della Rosa nel Pugno ad avvertire Mastella: «Se confermerà il suo atteggiamento, aprirà la porta a maggioranze variabili, oggi con le mozioni sulle unioni di fatto e domani con il voto contrario dell’Udeur alla legge, fornendo così un ottimo alibi alla dissociazione dell’estrema sinistra e dei Verdi sull’Afghanistan». L’opposizione ha capito che il momento è delicato e che un piccolo errore potrebbe costare la vita all’intero governo e non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione. Gianni Alemanno di An e Fabrizio Cicchitto di Fi hanno chiarito che nessun appoggio verrà dai loro partiti al ddl in preparazione. «Capisco l’imbarazzo del ministro Mastella – ha avvertito Alemanno – ma non si deve illudere sulla possibilità che dal centrodestra arrivino i voti a sostegno delle confuse proposte governative contro la famiglia». Il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa chiede ai teodem della Margherita di unirsi al loro partito. E con un certo realismo, sempre dall’Udc, Maurizio Ronconi invita a non farsi troppe illusioni. Anche Gianfranco Rotondi, segretario della Dc avverte: «La polemica sui Pacs è semplicemente panna montata: la bozza del governo riconosce i giusti diritti ai conviventi e si può votare senza doversi necessariamente confessarsi subito dopo».