RADICALI ROMA

Fermate dei bus inaccessibili ai disabili, tribunale condanna il Comune di Roma

Roma, 15 mar. – (Adnkronos/Ign) – Il Comune di Roma e’ stato condannato dal Tribunale di Roma per condotta discriminatoria dovuta alla presenza di barriere architettoniche che impediscono l’accesso ai mezzi di trasporto pubblico. La denuncia era partita dall’associazione Luca Coscioni per conto di Gustavo Fraticelli, co-presidente dell’associazione.”Devo assolutamente ammettere che si tratta di una sentenza giusta” ha commentato il sindaco di Roma Gianni Alemanno.L’associazione Luca Coscioni, in una nota, spiega che Fraticelli, ”come altri disabili, per muoversi in citta’ ha bisogno di un deambulatore o della carrozzella” e ”trova una serie di barriere che di fatto impediscono la sua autonomia”.In particolare la seconda sezione civile del Tribunale di Roma ha ordinato nella sentenza ”al Comune di Roma, in persona del sindaco pro-tempore, la realizzazione entro 12 mesi, di un piano per la messa a norma dei marciapiedi corrispondenti alle fermate di Via Cernaia, passeggiata di Ripetta, Piazza Fiume, via Veneto, via dei Cerchi”. Il Tribunale ha inoltre condannato il Comune a risarcire il danno non patrimoniale (5.000 euro) cagionato a Gustavo Fraticelli. Infine il Tribunale ha ordinato la pubblicazione della sentenza sulle pagine romane de ‘Il Messaggero’ a spese del Comune di Roma.”E’ tempo di riappropriarsi dei propri diritti – ha detto l’avvocato Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni – la decisione del Tribunale di Roma che condanna il municipio capitolino per condotta discriminatoria contro disabile sara’ un precedente importante, perche’ ogni disabile potra’ chiedere che sia rispettato il suo diritto alla libera circolazione a vivere senza barriere architettoniche”. ”In ogni Comune potremo denunciare queste condotte discriminatorie – conclude – Parte dunque da Roma, in tutta Italia, una campagna di affermazione dei diritti delle persone con disabilita”’.

ANSA 15/3/2012

Il Comune di Roma e’ stato condannato perche’ le fermate dei bus non sono accessibili ai disabili. Il Campidoglio dovra’ versare 5 mila euro, piu’ le spese legali, a Gustavo Fraticelli, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni e disabile in sedia a rotelle, che aveva fatto causa due anni fa perche’ non riusciva a prendere i mezzi pubblici. Secondo l’associazione, nel centro storico erano accessibili solo il 10% delle fermate. Tutto risale al 2009 quando Gustavo Fraticelli, persona disabile e co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni (che ha curato l’aspetto legale della questione), fece causa al Comune di Roma perché, secondo uno studio condotto dalla sua associazione, è risultato che nel centro storico solo il 10% di 460 fermate di bus erano ‘accessibili’ a disabili. Dopo due anni è arrivata la sentenza del Tribunale che si basa sulla legge 67 del 2006 che prevede un’apposita azione a favore del disabile che ritiene di aver subito una discriminazione diretta o indiretta. Il giudice ha condannato il sindaco di Roma a pagare un risarcimento di 5 mila euro, più rimborso delle spese legali (2.500 euro), a Gustavo Fraticelli ed ha ordinato la pubblicazione della sentenza sulle pagine romane del quotidiano ‘Il Messaggero’ (a spese del Comune) e la realizzazione, entro 12 mesi, di un piano per la messa a norma dei marciapiedi di via Cernaia, Passeggiata di Ripetta, Piazza Fiume, Via Veneto e via dei Cerchi (le fermate dei bus prese in oggetto dalla causa)

LA REPUBBLICA 15/3/2012

Il Comune di Roma è stato condannato perché le fermate dei bus non sono accessibili ai disabili. Il Tribunale civile di Roma in primo grado ha condannato il Campidoglio per ‘condotta discriminatoria’ nei confronti di un disabile costretto su sedia a rotelle che aveva fatto causa due anni fa perché non riusciva a prendere i mezzi pubblici.

Marciapiedi ovunque, odissea in carrozzella

Tutto risale al 2009 quando Gustavo Fraticelli, persona disabile e co-presidente dell’associazione Luca Coscioni (che ha curato l’aspetto legale della questione), fece causa al Comune di Roma perché, secondo uno studio condotto dalla sua associazione, è risultato che nel centro storico solo il 10 per cento di 460 fermate di bus erano ‘accessibili’ a disabili. Dopo due anni è arrivata la sentenza del Tribunale che si basa sulla legge 67 del 2006 che prevede un’apposita azione a favore del disabile che ritiene di aver subito una discriminazione diretta o indiretta. E lo scorso novembre alcuni portatori di handicap mobilitati dall’associazione verificarono che anche la sistemazione della nuova piazza San Silvestro non prevedeva scivoli e facilitazioni per i non deambulanti.

Il giudice ha condannato il sindaco di Roma a pagare un risarcimento di 5 mila euro, più rimborso delle spese legali (2.500 euro), a Gustavo Fraticelli e ha ordinato la pubblicazione della sentenza sulle pagine romane

di un quotidiano (a spese del Comune) e la realizzazione, entro 12 mesi, di un piano per la messa a norma dei marciapiedi di via Cernaia, Passeggiata di Ripetta, Piazza Fiume, Via Veneto e via dei Cerchi (le fermate dei bus prese in oggetto dalla causa).

“Devo assolutamente ammettere che si tratta di una sentenza giusta”, ha commentato il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno. Mentre per il segretario dei Radicali Italiani Mario Staderini si tratta di “una sentenza clamorosa che apre la strada ad una nuova stagione per i diritti dei disabili e il miglioramento delle loro condizioni. Questo è un insegnamento per il sindaco – ha aggiunto – che invece di trattare problemi quotidiani si occupa di inutili beghe politiche. Dico una cosa ad Alemanno: questa sentenza non deve essere appellata perché sarebbe una vergogna. Inoltre – ha concluso Staderini – denunceremo Alemanno alla Corte dei Conti per danni erariali. Perché dobbiamo pagare ora noi cittadini per le mancanze di quest’amministrazione?”.

“Con la condanna nei confronti del Campidoglio viene finalmente riconosciuto il diritto alla mobilità per tante persone che in questi ultimi anni si sono viste negare l’accessibilità ai mezzi di trasporto pubblico a causa di barriere architettoniche verso le quali la giunta Alemanno si è dimostrata indifferente”, ha incalzato la deputata del Pd Ileana Argentin, membro della Commissione Affari sociali della Camera ed esponente dei democratici romani. “Ci chiediamo che fine abbia fatto il programma, avviato dalla precedente giunta comunale, per adattare le banchine delle fermate Atac e renderle funzionali per l’accesso agli autobus dei disabili in sedia a rotelle – continua Argentin – E che fine hanno fatto i mezzi Atac acquistati pochi anni fa e dotati di pedane per l’accessibilità ai disabili. La capitale, purtroppo, registra l’ennesimo triste primato come città a scarsissima accessibilità per i disabili e dove ormai è diventata un’impresa l’utilizzo dei mezzi pubblici anche per le mamme con i passeggini e per gli anziani con problemi di deambulazione. Per non parlare, poi, dei cartelloni pubblicitari spuntati come funghi anche alle fermate degli autobus e che di fatto rendono difficile la mobilità restringendo gli spazi di accesso alle banchine. La sentenza del tribunale conferma come con la giunta Alemanno, purtroppo, si è fatto più di qualche passo indietro sulla rimozione delle barriere architettoniche, facendo precipitare la capitale in fondo alle classifiche per l’accessibilità alle persone con disabilità”.

“La condanna nei confronti della giunta Alemanno è chiara. Nei quattro anni è stato fatto quasi nulla per rendere accessibile i mezzi pubblici ai disabili – ha osservato il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, dirigente del partito a Roma – Tutti quanti ci cospargiamo il capo di cenere per non aver reso Roma una città davvero europea sul fronte dei diritti dei disabili. Ma quattro anni di giunta Alemanno sono davvero passati invano, su questo come su altri aspetti. Questa giunta non ha un progetto per la città”.

 

LA STAMPA 15/3/2012

Il comune di Roma è stato condannato perchè le fermate dei bus non sono accessibili ai disabili. Il Tribunale civile ha condannato il Campidoglio per “condotta discriminatoria” nei confronti di un disabile costretto su sedia a rotelle che aveva fatto causa due anni fa perchè non riusciva a prendere i mezzi pubblici.

La sentenza (n. 4928, 5 marzo 2012) condanna il Comune a realizzare entro un anno un piano per la messa a norma dei marciapiedi corrispondenti alle fermate dei bus e
a pagare 5 mila euro come risarcimento del danno non patrimoniale a Gustavo Fraticelli, l’uomo che aveva intentato la causa e che oggi è molto soddisfatto e fiero per quella che lui definisce una «storica vittoria».

Fraticelli, che è co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, racconta: «Nel 2008 chiedemmo per iscritto al sindaco quanti fossero gli autobus attrezzati per trasportare disabili e quanti usufruissero del servizio ogni anno Ci rispose che il 64% dei bus era attrezzato ma che nel 2007 solo 500 disabili avevano preso i mezzi pubblici. Ci siamo chiesti il perchè e siamo arrivati, attraverso uno studio, a scoprire l’arcano: i marciapiedi dove stanno le fermate non hanno le pedane o ci sono ostacoli architettonici».

«Dopo aver consegnato al comune rapporto in cui si diceva che nel centro di Roma su 460 fermate bus monitorate solo il 10% è a norma e accessibile – ha proseguito – non abbiamo avuto più risposte. Il Comune è stato latitante e per questo decisi di fare causa nel 2009. In tutti questi anni c’è stato menefreghismo e cattiva volontà perchè non ci vuole niente a mettere delle pedane ma niente è stato fatto nè da Rutelli, nè da Veltroni e nè da Alemanno».

Una condanna considerata storica anche dalla deputata del Pd Ileana Argentin: «Viene finalmente riconosciuto il diritto alla mobilità per tante persone che in questi ultimi anni si sono viste negare l’accessibilità ai mezzi di trasporto pubblico a causa di barriere architettoniche verso le quali la Giunta Alemanno si è dimostrata indifferente».

E lui? Alemanno, che cosa ne pensa? Ai cronisti che glie lo hanno chiesto, ha risposto: «Devo assolutamente ammettere che è una sentenza giusta». Dichiarazione seguita a ruota da quella dell’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Antonello Aurigemma.
«Rispettiamo la decisione del Tribunale civile di Roma e ci attiveremo affinchè si ottemperi al più presto alle prescrizioni della sentenza. È una priorità di questa Amministrazione continuare a lavorare per rendere la nostra città sempre più fruibile da parte di tutti coloro che hanno delle disabilità».

«Vale la pena di ricordare, ad esempio, che Atac – sottolinea Aurigemma – sta effettuando lavori di riqualificazione su 34 capolinea, proprio nell’ottica di una più agevole accessibilità, e che sui nuovi mezzi della flotta di Roma Tpl sono montati sistemi adeguati alle richieste delle associazioni dei disabili. Ovviamente, anche considerando le peculiarità urbanistiche e architettoniche della nostra città – conclude – di lavoro da fare ce n’è ancora molto e la sentenza di oggi va presa come uno sprone a fare di più e più in fretta».