RADICALI ROMA

Fiducia al Governo Prodi, Pannella: «Saremo gli ultimi a scendere da questa nave»

«Due anni fa – ha spiegato Pannella – ci siamo assunti una responsabilità storica nel nostro Paese, quella di essere determinanti per promuovere e realizzare una alternanza all’interno della oligarchia italiana che già con i governi Prodi, D’Alema , Amato e Berlusconi aveva confermato di costituire un unico gruppo di potere nelle cose essenziali per conservare il regime italiano. Ritenemmo necessaria l’alternanza perché avrebbe creato anche delle possibilità di rianimare la prospettiva e il seme dell’alternativa che andava spegnendosi. Sceglievamo tra un gruppo capace davvero – ma davvero – di tutto, quindi di nulla di serio, e dall’altra una “compagnia di buoni a niente”. In Italia non è agibile libertà politica se non pagando il prezzo di passare per leggi elettorali e comportamenti senza i quali puoi fare testimonianza e non politica.

 

Ci siamo riusciti. E stanno scoppiando delle contraddizioni. Se crediamo a quello che facciamo e abbiamo fatto, saremo gli ultimi a poterci dire impreparati o delusi rispetto alla pochezza e alla scarsezza di questa componente come dell’altra. Non si può, è una contraddizione, vorrebbe dire che abbiamo giocato d’azzardo. Era la cosa più probabile che questo schieramento fosse paralizzato sulla via delle riforme dalla sua composizione. Dopo nove mesi dobbiamo ritenere che questo niente, che è un niente relativo e non certo matematico, è già divenuto insopportabile e rappresenta una crisi rispetto alle possibilità alternative che ci sono? Sarebbe una fesseria enorme. Intanto, il risultato è che stanno emergendo e possono divenire esplosive le diversità sociali dei due schieramenti. Ci sono fermenti, evoluzioni. I due “miti costitutori” dei due poli, Berlusconi e Prodi, sono consumati in soli nove mesi, non è poco.

 

Coerentemente dobbiamo operare per strappare il massimo di risultati di volta in volta, come ora sulla moratoria della pena di morte. Il fatto che, almeno per ora, i Pacs non ci siano è uno scandalo che fa maturare al massimo le contraddizioni del mondo cattolico e anche di quello non conformista protestatario e non radicale. Questo è nella strategia, li fa maturare e stanno venendo fuori. I germi della rivolta li abbiamo inseriti.

 

Il problema più grosso è la giustizia, che sta facendo saltare il paese, ma nessuno se ne occupa».