RADICALI ROMA

«Finanza creativa», inchiesta sui derivati

Articolo di R. Do. pubblicato su Corriere della Sera – ed. Roma del 2 settembre 2010


Dal Campidoglio, vecchia e nuova amministrazione, centrosinistra e centrodestra, gettano acqua sul fuoco. Ma l’ombra dei derivati, i prodotti finanziari a rischio, si allunga anche sulla Capitale. Proprio come già accaduto a Milano, è stata aperta un’inchiesta, per ora contro ignoti, per truffa aggravata ai danni del Comune.
Il fascicolo, a quanto emerso, sarebbe stato aperto in seguito a un esposto dei Radicali, che avevano chiesto di fare luce sull’utilizzo di questi strumenti finanziari da parte del Campidoglio per far quadrare il bilancio. La notizia è stata anticipata dal Sole 24 Ore in edicola ieri. Al centro delle indagini, condotte dalla guardia di finanza coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, ci sarebbero i contratti stipulati dal Campidoglio fra il 2003 e il 2007 (dunque con Walter Veltroni sindaco) e alcuni istituti bancari: Ubs (che ha il 45% dei contratti), Dexia Crediop, Banca Opi, Morgan Stanley, Jp Morgan e Barclays. Secondo l’ipotesi investigativa, potrebbero esserci state irregolarità nei contratti per cui le banche potrebbero aver lucrato applicando commissioni non dovute in maniera occulta. Del resto le cifre in ballo sono altissime: i derivati, strumenti finanziari tanto complicati quanto pericolosi per chi investe, hanno nel caso del Campidoglio un valore di mercato, di centinaia di milioni di euro.
L’amministrazione Veltroni proprio per controllare meglio l’andamento di questi strumenti finanziari aveva istituito un apposito dipartimento, chiuso da Gianni Alemanno che ha trasferito le competenze ad altri uffici. E proprio sulle ragioni della chiusura del dipartimento, alcuni assessori della giunta Alemanno sarebbero stati ascoltati in procura nelle scorse settimane, mentre dell’amministrazione Veltroni, almeno fino ad ora, sarebbero stati interrogati solo alcuni funzionari con ruoli tecnici e nessun politico. Marco Causi, assessore capitolino al Bilancio nella giunta Veltroni, è molto tranquillo: «I nostri contratti sono stati tutti regolari, tutti stipulati nella massima trasparenza». E anche dalla giunta Alemanno trapela tranquillità: «Noi davvero non c’entriamo nulla, perché quei contratti si riferiscono al passato».