Roma, 8 giugno 2006 – Manca solo l’annuncio ufficiale, ma ormai le caselle sono tutte a posto. O quasi. E’ nata la nuova giunta capitolina che con il sindaco Walter Veltroni governerà la Capitale fino al 2011. A sciogliere il nodo che per qualche giorno ha bloccato i giochi e’ stato il via libera alla riconferma di Mariapia Garavaglia nell’incarico di vicesindaco arrivato a metà giornata dalla Margherita romana.
I Dl avevano messo il veto perche’ le imputavano una scarsa adesione al progetto della costruzione del nuovo Partito Democratico testimoniata dal suo rifiuto di guidare, alle elezioni comunali, la lista dell”’Ulivo per Veltroni”. Uno scontro tutto interno all’Ulivo e alla Margherita con i rutelliani che premevano per un cambio del numero due del Campidoglio, pronti, a quanto e’ trapelato, a fare il nome di Silvia Costa per quell’incarico.
Ma e’ stato Veltroni a fare quadrato per la Garavaglia. Prima nell’incontro avuto di buon’ora in Campidoglio con il coordinatore romano della Margherita Roberto Giachetti, uomo vicino a Rutelli, e con il segretario romano dei Ds Esterino Montino. Un incontro replicato poi alle 13, risultato risolutivo. Veltroni, come ha spiegato al termine dell’incontro, ha ottenuto dalla Margherita la conferma della fiducia nella Garavaglia ”in coerenza con lo sviluppo del ‘modello Roma’ e della prospettiva, che nella nostra citta’ puo’ avere un peso particolare, dell’incontro tra le culture riformiste in un unico soggetto politico”.
Una partita vinta dal sindaco, che ha pero’ riconosciuto alla Margherita quattro assessori, di fatto uno in piu’ del precedente mandato. La Garavaglia, un tempo in quota Margherita, e’ passata, infatti in quota sindaco, o meglio come e’ stato spiegato, in quota di tutta la coalizione. Con un impegno e un mandato preciso, da lei stesso ribadito, quello di lavorare per la costruzione del Partito Democratico.
Un primo banco di prova, in questa prospettiva, sarà il tavolo che Veltroni si è impegnato ad avviare da subito per creare, in futuro un gruppone dell’Ulivo in consiglio comunale di cui facciano parte non solo Ds e Dl, ma anche le due liste civiche. A sottolineare questo impegno e’ stato Giachetti che nel pomeriggio ha lavorato, prima riunendo la direzione romana del partito poi, presumibilmente, con contatti con i vertici nazionali della Margherita a individuare i quattro nomi degli assessori Dl. Veltroni aveva fissato come orario le 18:30 e così poco dopo i nomi sono arrivati.
A far tribolare per qualche ora la Margherita e’ stata soprattutto la scelta del nome della donna, chiesta dal sindaco. Alla fine su Patrizia Ninci, rutelliana della prima ora, ha avuto la meglio Lia Di Renzo, una ex preside che si e’ candidata nella lista ”L’Ulivo per Veltroni” nel municipio del centro di Roma. Gli altri indicati sono Claudio Minelli, con ogni probabilità riconfermato all’assessorato alla Casa; Lucio D’Ubaldo ex Ppi, destinato forse al Personale al posto di Giovanni Hermanin e Gaetano Rizzo, ex Forza Italia, al Commercio lasciato da Franco Cioffarelli.
Il resto della giunta sembrerebbe sostanzialmente confermata, a partire dalla pattuglia degli assessori Ds, compreso Gianni Borgna, confermato alla Cultura per la quarta volta (ma La Regina ha ancora qualche possibilità). Fuori, invece, Pamela Pantano (Infanzia) e forse Liliana Ferraro (Sicurezza). La delega delle prima potrebbe andare alla Di Renzo ampliata alla Famiglia, mentre la seconda potrebbe essere assorbita dal gabinetto del sindaco.
A quanto si è appreso, non sarà invece in giunta, ma avrà comunque un ruolo per l’esecutivo, Silvio Di Francia, già coordinatore della maggioranza capitolina e del comitato elettorale di Veltroni. Potrebbe ricevere la delega ai Rapporti istituzionali. Non ci sarebbe neanche un assessorato per i ‘‘Moderati per Veltroni’‘.