RADICALI ROMA

Ho 18 anni e voterò Emma Bonino

La nostra epoca è ormai chiara.La multimedialità, i Social Network e tutte le altre “meraviglie” della tecnologia sono ormai parte della nostra vita, in modo particolare di quella dei ragazzi. Allo stesso tempo l’attenzione per quei temi sociali realmente importanti e che ci riguardano da vicino, sfumano e perdono di interesse in confronto alle tante alternative proposte dall’industria dell’intrattenimento. E’ passato forse il periodo dove si combatteva per le proprie ideologie politiche, e in cui i licei erano i veri centri di dibattito politico tra studenti infervorati di varie fazioni.

Il ragazzo di oggi, noi ragazzi di oggi, cerchiamo la nostra identità in altri modi, la cerchiamo quasi disperatamente, non esitando a ricorrere alle più disparate etichette: truzzo, emo, metallaro, pariolino. La verità è che dietro a questi fantasiosi appellativi si nascondono individui che hanno unicamente bisogno di trovare un modello, di formare un gruppo dove sentirsi accettati, dove sentirsi a casa. E’ singolare notare a questo proposito come anche le forme di estremismo (ideologico,di vestiario ecc.) non fanno altro che creare nuovi e più complessi stereotipi perdendo il significato di ribellione per cui si erano costituite.

Tutto questo solo per dire quanto complessa possa essere la nostra realtà di giovani del XXI secolo. All’interno di questo così diversificato mondo sociale si devono inserire quelle che sono, o almeno cercano di essere, le ideologie politiche. Anche qui è davvero troppo facile, quasi comodo, cadere negli estremismi.

E’ forse per questo che l’idea generale sembra essere quella che avere orientamenti di sinistra equivale ad essere comunisti, mentre avere orientamenti di destra significa essere fascisti. Questo purtroppo è un’opinione non rara che appiattisce totalmente ogni pensiero politico riducendolo a due fazioni di cui spesso neanche si conoscono i veri ideali e principi, quelli che, per così dire, non li hanno resi “celebri”.

Naturalmente non sono questi gli unici elementi che caratterizzano l’idea politica di molti di noi. Moltissimi non hanno neanche il desiderio di riconoscersi in un qualche movimento politico dichiarandosi semplicemente neutrali. Questo li porta a non considerare neanche le elezioni, credendo che il proprio voto sia inutile, e limitandosi ad accettare passivamente le decisioni di un mondo che credono estraneo alle loro vite.

C’è anche da dire, e questo rimane un punto importante a mio avviso, che troppo spesso rimaniamo disorientati dall’ inconsistenza morale dell’ambiente politico, o per non banalizzare, di alcuni suoi membri. Guardando la tv o leggendo il giornale, in merito alla politica sembra quasi di trovarsi in una puntata di una qualche telenovela di serie b. E’ così che ogni giorno ci sono notizie di alleanze che si sciolgono, nuove coalizioni di vecchi antagonisti, accuse infamanti riguardo eventi relativi alla vita personale, politici che si ritrovano a fare figure che portano una pessima immagine del nostro Paese all’estero.

La domanda da porsi a questo punto è cosa davvero c’entri la politica con questo, e quanto lavoro sia concretamente svolto al di là di queste notizie da giornali scandalistici.

Personalmente non ritengo di avere un’ appropriata cultura politica, al contrario di tanti altri coetanei che già a quest’età (18 anni) sono coinvolti in attività di partito. Nonostante questo ho sempre ritenuto importante poter esprimere il mio giudizio, nel caso specifico il mio voto, soprattutto se da questo dipende la scelta dei miei futuri governanti, dai quali a sua volta è determinata l’immagine politica dell’Italia.

Alle ultime elezioni ho votato Lista Bonino-Pannella. E alle prossime per la presidenza della regione Lazio voterò Emma Bonino. Questa è per me stata una scelta dettata dalla necessità di trovare un gruppo di persone che abbia realmente a cuore gli interessi sociali e sappia battersi,in maniera appropriata e rispettosa, per quello in cui crede senza perdere mai di dignità,come purtroppo ho visto fare troppe volte a figure molto influenti del nostro governo italiano.Da una parte ho visto progetti utopistici e troppo intransigenti e dall’ altra abusi di potere e xenofobia, sono stato, così, più che felice di poter mettere il mio “primo” voto a favore di un gruppo politico come i Radicali. A colpirmi è stato il forte interesse per la legalità, cosa che sembra quasi dimenticata in una società dove tutto appare possibile, e soprattutto quello per la libertà, libertà dei diritti espressivi, di parola, di opinione, di pensiero.

Vorrei concludere semplicemente affermando la mia grande speranza per il futuro, perchè voglio credere e sperare che le persone giuste sapranno risollevare l’Italia da questa situazione di disagio politico che sento fortemente presente.

Nicola Bacaro