Roma, 2 aprile 2006 – Tre coppie romane eterosessuali, Serena e Roberto, Gabriele e Silvia, Daniele e Katia, hanno firmato sabato il registro delle Unioni civili in X municipio, approvato con una delibera municipale nel mese di dicembre. A presiedere la cerimonia e’ stato il minisindaco Sandro Medici, che prima di salutare le tre coppie e partecipare insieme a loro ad un buffet nella sala consiliare del municipio, ha regalato un libro di poesie d’amore a ciascuno.
All’appello e’ mancata invece una coppia omosessuale, la prima che avrebbe usufruito del mini-pacs. Claudio e Alfredo non hanno avuto alcun ripensamento ma cio’ che ha impedito la firma sul registro e’ stato il traffico nel quale e’ rimasto imbottigliato Alfredo. La coppia potra’ recuperare gia’ dalla prossima settimana quando verranno aperti gli uffici per richiedere l’iscrizione nel registro.
La firma delle tre coppie ha suscitato reazioni nel mondo politico, provenienti soprattutto dal centrodestra. Il candidato sindaco per An, Gianni Alemanno, ha condannato l’iniziativa parlando di ”una brutta storia che doveva essere evitata. Un municipio non puo’ scavalcare un dibattito che sta spaccando il paese” e ha chiesto al Comune di prendere una posizione di condanna.
Di offesa a chi crede nei valori della famiglia parla il candidato sindaco per Fi, Alfredo Antoniozzi, secondo il quale queste unioni ”segnano un altro triste primato nella storia di questa consiliatura comunale” e invita i romani ”a riflettere a pochi giorni dalle elezioni politiche, guardando anche a quelle amministrative di fine maggio”. Lo stesso invito e’ stato esteso anche da An, dal capogruppo comunale Sergio Marchi e dal presidente della federazione romana Vincenzo Piso.
Alla destra italiana definita ”primitiva”, risponde il parlamentare diessino e presidente onorario dell’Arcigay Francesco Grillini: ”Sarebbe ora che la destra italiana, la peggiore d’Europa, prendesse atto che il mondo e’ cambiato, che esistono piu’ famiglie e non piu’ una sola famiglia”.
Critiche al X municipio dal senatore della Margherita Claudio Moscardelli, che e’ certo che cio’ che e’ accaduto sia una ”forzatura che non aiuta il centrosinistra nella difficile competizione elettorale, soprattutto in quella per il Senato. I Pacs, o i vari surrogati del matrimonio, sono fuori dal programma dell’Unione che pone al centro la famiglia e la dignita’ delle persone, oltre giustamente a preoccuparsi della tutela dei diritti senza discriminazioni ma anche senza riconoscimenti impropri”. Il coordinatore dei Verdi Paolo Cento infine chiede che ”le Unioni civili diventino un punto del programma elettorale del centrosinistra per le prossime elezioni comunali”