RADICALI ROMA

I romani e i coprifuoco "fai da te"

E’ iniziato dal XVI municipio il monitoraggio eseguito da Alleanza Nazionale sulle “aree di illegalità” esistenti nella Capitale. Zone in cui regna un sottobosco di criminalità, dove i residenti vivono con poca sicurezza, dovendo spesso cambiare le loro abitudini di vita. La XVI infatti è una circoscrizione molto particolare, estesissima, che lambisce il centro storico con Trastevere e arriva fino a Massimina-Malagrotta, passando per il quartiere residenziale di Monteverde. Alcune foto documentano il degrado di diverse aree della zona, dalla stazione Trastevere, dove prendere un treno dopo che si fa sera, per una donna sola, è un azzardo, fino al Parco del Ghetanaccio, alle spalle di Porta Portese, fino al lungotevere degli Artigiani, praticamente una piccola discarica a cielo aperto. Ma la situazione non è confortante neanche a Monteverde Vecchio, nel cantiere praticamente abitato da extracomunitari clandestini, e che doveva ospitare i lavori per la costruzione della fermata del trenino. Pietoso anche lo stato in cui si trova l’antica villa gentilizia ottocentesca di Villa Flora, che la sera diventa ritrovo della più varia umanità. Noto ritrovo di coppie senzatetto che si ritrovano a fare sesso davanti ai passanti è invece l’area verde in via dei Capasso. Precaria a dir poco, per condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza, la zona intorno a Forte Bravetta, per non parlare di via Castel di Guido, dove esiste, secondo gli abitanti, una comunità occulta di immigrati rumeni. I consiglieri di An che hanno seguito il dossier puntano anche sul campo nomadi di Villa Troili, definita una “zona di illegalità autorizzata dall’amministrazione capitolina”. ”Su Villa Troili – ha detto il consigliere capitolino di An Sergio Marchi – Veltroni e il prefetto parlarono di uno sgombero durante l’estate. Ma è ancora e’ tutto li”’.
Non poteva mancare ovviamente una piccola ricognizione delle aree di prostituzione: dall’Olimpica a via della Pisana fino a via Castel di Guido, zona in cui gli abitanti si sono organizzati con delle ronde di sorveglianza in assenza, dicono loro, di forze dell’ordine pronte a vigilare. il consigliere provinciale Barbara Saltamartini ha mandato un messaggio al Prefetto di Roma Achille Serra: ”Ha detto che non esiste un’emergenza violenza
contro le donne a Roma. Lo invito a visitare queste zone”.
Ma la croce non va buttata addosso solo al XVI municipio, ovviamente, spiega il capogruppo di An in Consiglio comunale Gianni Alemanno.
“Roma è una città sicura – spiega – ma i suoi cittadini non sono sicuri. E’ un apparente paradosso che io spiego così: i residenti di alcune zone di Roma sono obbligati a cambiare le loro abitudini di vita, a rientrare prima la sera, ad accompagnare i figli (anche se già abbastanza grandi) a scuola per la tanta microcriminalità che li circonda. Si tanta di tanti piccoli “coprifuoco” autoimposti”. Critica l’opposizione anche nei confronti della posizione della Prefettura e del Consiglio Comunale, ritenuta troppo ottimistica. “Non credo che Cofferati sia meno di sinistra di Veltroni – conclude Alemanno – eppure penso che lui, a seconda del nostro sindaco, abbia preso molto più a cuore la questione della sicurezza dei suoi concittadini”.

LA REPLICA DEL PRESIDENTE DEL XVI MUNICIPIO

“Il tema della sicurezza dei cittadini e’ sempre stato al centro dell azione amministrativa del Municipio Roma XVI in un quadro in cui le competenze fanno ovviamente capo a diversi soggetti istituzionali – ha dichiarato il presidente del XVI municipio Fabio Bellini – una forza che voglia essere anche di governo non dovrebbe alimentare allarmi o dare false notizie relative ad occupazioni, come ad esempio quella segnalata dei padiglioni del cantiere di via dei Quattro Venti, o non riconoscere il lavoro svolto in questi mesi, come dimostrano le vicende del risanamento dell area del Residence Roma di via di Bravetta o quelle degli sgomberi degli irregolari al campo rom di via di Villa Troili su cui c’e’ anche l’ impegno del sindaco a procedere allo sgombero totale”.