Roma, 22 maggio 2006 – E’ partito con una stretta di mano davanti ai flash dei fotografi il primo e unico faccia a faccia, in un incontro pubblico, tra il sindaco di Roma Walter Veltroni, in corsa per la riconferma alla guida del Campidoglio, e il suo sfidante Gianni Alemanno, candidato per la Cdl. Il confronto, nella sede dell’Associazione Costruttori Edili di Roma e Provincia (Acer), è stato introdotto dal presidente dell’Acer Silvano Susi. Fair play all’inizio e alla fine, con l’intesa bipartisan sui poteri speciali per Roma Capitale. Non poteva mancare anche un passaggio sul tema dell’Ici. Alemanno: “La sua abolizione sulla prima casa e’ un fatto etico, naturale di equita’ fiscale. Si possono recuperare introiti sulle seconde e terze case sfitte e su quegli stock di immobili che restano a lungo sfitti per una vaga politica di aggiotaggio”. Veltroni ha ribadito che e’ gia’ stata decisa la riduzione dell’Ici sulla prima casa dal 4,9 per mille al 4,7 per mille, estendendo le detrazioni dalle attuali 50.000 a 250mila famiglie. ”Se ci fosse una compartecipazione all’Iva o entrate alternative – ha spiegato – la abolirei, altrimenti e’ difficile coprire 320 milioni di euro che ora arrivano dall’Ici. Non sono un demagogo. Non posso dire la abolisco e poi dopo le elezioni non ho fondi”.
ALEMANNO: “COSTRUIAMO 30MILA ALLOGGI POPOLARI”
Dopo i primi salamelecchi di rito, Alemanno è partito subito all’attacco: “Riprendiamo il documento dell’Anci, mettiamo in campo risorse regionali ferme da anni e costruiamo 30 mila alloggi destinati all’edilizia economica e popolare. Questa citta’ – ha aggiunto – eredita una situazione paradossale perche’ siamo di fronte a squilibri che vanno corretti non solo sul versante tecnico, ma politico. Partiamo dal Prg a cui non abbiamo fatto ostruzionismo: a tutt’oggi mancano le aree per completare il secondo Peep (piano edilizio economico e popolare) che doveva essere pronto nel ’95. Un Prg che doveva essere a lungo termine e per il quale invece si rendono necessarie delle varianti”.
Alemanno ha poi parlato della ”carenza delle aree di riserva: si tratta di un Prg con un vestito stretto perché le aree di riserva sono gia’ impegnate in accordi gia’ stipulati”. Il candidato del centrodestra ha quindi parlato delle periferie: ”Nonostante qualche passo in avanti non ci sono stati interventi forti sul consolidato”. Alemanno ha usato più volte la parola ‘paradosso’ per definire il Prg e ha parlato di ”contrasti interni al centrosinistra tra chi vuole lo sviluppo e chi, non avendo cultura d’impresa, vede colate di cemento ovunque”. Non e’ mancato un accenno all’agro romano: ”La crescita disordinata di Roma ha creato confusione tra citta’ e campagna. Allora è necessario mettere in campo anche aeree a destinazione agricola che si sa essere non piu’ tali”.
Come ha fatto negli ultimi giorni, Alemanno ha ribadito che a Roma ”sembra esserci un blocco perche’ qui possono operare solo i gruppi piu’ forti. Ma ci deve essere spazio per tutti, per la piccola e la media impresa”. Alemanno, che al suo arrivo non si e’ detto per nulla emozionato del confronto, ha esordito dicendo ”avrei voluto piu’ confronti con le categorie”.
VELTRONI: “ABBIAMO DATO SVILUPPO ALLA CITTA'”
Pronta la replica di Veltroni: con l’approvazione del nuovo piano regolatore e il varo di un piano per l’edilizia economica e popolare che portera’ a realizzare 26.500 alloggi, per il sindaco di Roma Walter Veltroni, la sua amministrazione in questi cinque ha messo le condizioni per ”uno sviluppo della citta’ equilibrato e rispettoso dell’ambiente”. Il sindaco ha ricordato che sono state approvate 230 delibere per un totale di 19 miliardi di euro in investimenti edilizi, che hanno innescato occupazione per 275 mila persone. ”Questi investimenti sono destinati per il 60% all’edilizia residenziale e al 40% al non residenziale – ha spiegato – e in gran parte in periferia. Ma tutto questo anche avendo vincolato il 68% del territorio a verde”.
Veltroni ha ribadito anche la volonta’ di proseguire sulla strada delle demolizioni e ricostruzioni per ”ricucire le periferie, ma non in modo ideologico”. Un primo esperimento c’e’ stato per gli edifici in via Giustiniano Imperatore e per un ”ponte” del Laurentino 38. Veltroni si e’ augurato, inoltre, che con il nuovo governo non ci sia piu’ ”il sistema degli sfratti, ma il passaggio da casa a casa’‘ in modo da poter meglio affrontare il problema dell’emergenza abitativa. ”Una parte del successo della nostra esperienza in questa citta’ – ha proseguito il sindaco – e’ dovuta al fatto che c’e’ stato uno spirito e un tono mai di parte, un clima civile perché le istituzioni non sono di nessuno ed e’ per questo che bisogna collaborare tra maggioranza e opposizione”. “Siamo in primo luogo – ha spiegato Veltroni – amministratori della citta’. Il risultato che abbiamo raggiunto e’ sotto gli occhi di tutti, perche’ in Italia nessuno piu’ parla di Roma ladrona, ma di una citta’ modello e in espansione, che deriva dal clima istituzionale che si e’ riusciti a creare”.
LA CONCLUSIONE BIPARTISAN
L’incontro si è concluso con un impegno bipartisan: quello che riguarda la necessita’ di dotare la capitale di
poteri speciali. Veltroni: “Mi auguro che si possa fare una battaglia comune in Parlamento, perche’ quello dei poteri speciali per Roma non e’ un tema ne’ di destra ne’ di sinistra”. Alemanno si è detto d’accordo: “L’obiettivo deve essere l’area metropolitana speciale, con poteri pari a quelli di una regione a statuto ordinario