Esenzione ICI per la Chiesa Cattolica
La Consulta Laica si chiede: quanto costerà ai contribuenti romani l’esenzione dall’ ICI per gli immobili della Chiesa Cattolica? Il testo dell’appello al Presidente Ciampi.
La normativa approvata al Senato il 5 ottobre scorso, se sarà confermata alla Camera, comporterà un minore gettito di 300 milioni di Euro per le casse dei Comuni italiani. Sono queste le stime fornite dall’ANCI dalle quali si rileva anche che il patrimonio immobiliare della Chiesa nel territorio romano rappresenterebbe circa il 25% di quello nazionale.
Se si dovesse applicare questa stessa percentuale al minor introito derivante dalla nuova normativa, nelle casse del Comune di Roma affluirebbero ben 75 milioni di Euro un meno. Semprechè il beneficio accordato alla Chiesa non abbia valore retroattivo. Né si vede come lo stesso Governo, che nella finanziaria intende tagliare 312 milioni di trasferimenti ai Comuni possa, secondo alcune ipotesi, compensare i 300 milioni di minori entrate stimate dall’ ANCI. Secondo la legge in discussione le attività commerciali svolte negli edifici della Chiesa sottratti al pagamento dell’ ICI (alberghi, ristoranti, scuole, negozi di souvenirs religiosi, e quant’altro) sarebbero “connesse a finalità di religione e di culto”. Ma questa appare una vera forzatura.
Inoltre tali e tanti privilegi concessi alla Chiesa Cattolica e alle sue appendici commerciali rispetto agli imprenditori privati soggetti al pagamento di tutte le imposte e tasse e soprattutto rispetto alle altre confessioni religiose, fanno nascere legittimi sospetti sulla costituzionalità della normativa in questione. Tanto più che in uno Stato laico, come quello che orgogliosamente e ripetutamente il Presidente Ciampi dichiara essere la Repubblica Italiana, le tasse dovrebbero pagarle tutti i cittadini senza privilegi di qualsiasi natura. La Consulta per la Libertà di Pensiero e la Laicità delle Istituzioni, costituita presso il Comune di Roma, lancia una campagna di raccolta firme per un Appello rivolto al Presidente Ciampi affinché, nella sua doppia veste di custode della Costituzione e “cittadino onorario” di Roma vigili, come è suo costante e apprezzatissimo costume, affinché la legge in questione non violi la parità dei diritti dei cittadini con l’aggravante di un sovraccarico di imposte compensative.
APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
Signor Presidente,
lo scorso 5 ottobre è stato approvato al Senato, ed è stato trasmesso alla Camera dei Deputati per l’approvazione definitiva, il Disegno di Legge di conversione del D.L. 17 agosto 2005 n. 163 recante disposizioni urgenti in materia di “infrastrutture” che all’art. 6 prevede l’estensione dell’esenzione dall’ICI agli immobili della Chiesa Cattolica anche ove si esercitino attività commerciali. Riteniamo che questa Legge violi il principio costituzionale della parità di diritti di tutti i cittadini, visto l’obbiettivo di privilegiare una confessione religiosa nei confronti di tutte le altre, ma anche a danno degli imprenditori che esercitano le stesse attività commerciali pagando per intero le imposte da cui la Chiesa Cattolica verrà esentata.
In particolare temiamo, con ragionevole certezza, che tale esenzione dall’ICI, che comporterà cospicue riduzioni di introiti nelle casse comunali in aggiunta ai già gravi tagli previsti per gli Enti locali dalla nuova finanziaria, verrà compensata con nuove imposizioni a carico dei contribuenti. Noi, firmatari di questo Appello, ci rivolgiamo quindi a Lei, quale garante e custode della Costituzione e anche come nostro “concittadino onorario” , invitandoLa a vigilare, come Suo costante e apprezzatissimo costume, affinché non si affermi la disparità di trattamento fra i cittadini e affinché vengano tutelati i valori della laicità dello Stato rispettando le esigenze religiose in altre forme e non con intollerabili privilegi.
La “Consulta per la Libertà di Pensiero e la Laicità delle Istituzioni”
Per aderire all’appello inviare una e.mail a consultalaicaroma@email.it
con questo oggetto : “scandalosa ici”
e nel testo “no ai favoritismi fiscali per la chiesa cattolica e le altre confessioni religiose”
con nome, cognome e indirizzo anagrafico (obbligatori per dare validità all’appello)
N.B. I dati che ci invierete saranno trasmessi esclusivamente al destinatario dell’Appello
o al Governo se, per ragioni di competenza, risulterà più opportuno inviarli a quest’ultimo soggetto.