Roma, 22 marzo 2006 – Roma ha un nuovo Piano regolatore generale. Dopo una maratona durata quasi sedici ore e terminata dopo le tre, con lo scampanellio che ha scandito l’ultima votazione in un’atmosfera d’aula che ricorda le nottate passate a votare il bilancio, il Consiglio comunale ha votato l’atto più importante di questi cinque anni di amministrazione Veltroni. Roma, dopo un iter cominciato nel 2003, avrà quindi gli strumenti per disegnare il suo futuro di metropoli.
Il Prg ha messo tutti d’accordo e ha evitato conflitti in quest’ultimo scorcio della consiliatura, destinata a passare alla storia proprio per la stesura e l’approvazione del Nuovo Piano regolatore, il quinto della citta’, il secondo approvato dall’Aula Giulio Cesare, dopo quello del 1909. Sono state 11mila le osservazioni ammissibili che associazioni, municipi o semplici cittadini hanno fatto al nuovo Prg, di queste 7000 sono state recepite dalla giunta, e sono state accolte 450 proposte provenienti dai parlamentini locali, pari al 25 per cento del totale di quelle giunte.
”E’ il Piano regolatore della città moderna e giusta – ha commentato il sindaco Veltroni – E questo avviene nelle ore in cui ci dovrebbe essere un clima piu’ caldo per via delle elezioni, a cui qui, stasera, abbiamo contrapposto un clima di ascolto”. Il sindaco ha poi aggiunto che ”in questo momento da Roma viene il suggerimento di come, un Paese come il nostro, dovrebbe vivere la politica. E se a livello nazionale le istituzioni appaiono difficili da rispettare, qui sono considerate un patrimonio”.
Tra gli obiettivi del Prg, la salvaguardia del patrimonio dell’Agro romano, del sistema ambientale, grazie alle osservazioni giunte dalle associazioni ambientaliste come Italia nostra e il Wwf, il miglioramento del rapporto tra infrastrutture e insediamenti, il ridisegno delle nuove linee della metropolitana, la previsione edificatoria di 61 milioni di metri cubi, il rafforzamento del ruolo delle ‘centralita’ urbane e metropolitane, da Acilia-Madonnette alla Romanina, a Massimina, a La Storta. Non solo, la qualita’ urbana approda davvero in periferia, con la grande architettura e il trasferimento di servizi pregiati come università, strutture di ricerca o culturali, anche nelle periferie.
Tra le norme tecniche del Piano, anche l’impegno a destinare il 15% delle nuove costruzioni residenziali all’affitto, consentendo a Roma, nei prossimi anni, la riapertura del mercato delle case in affitto. La nuova legge regionale, approvata circa due settimane fa, consentirà alla Regione di approvare in 150 giorni in via definitiva il Piano. Il sindaco Veltroni nei giorni scorsi, per far sì che il Piano fosse davvero condiviso tra i diversi schieramenti, aveva incontrato i candidati a sindaco di An Gianni Alemanno e di Forza Italia Alfredo Antoniozzi.
L’assessore all’Urbanistica Morassut parla di grande prova del centrosinistra, supportato da una maggioranza che va aldilà dei suoi numeri politici. E Alemanno mette in evidenza che il Prg passa anche grazie alla collaborazione di An, che ha evitato l’ostruzionismo. Soddisfazione esprime naturalmente il presidente della Provincia Gasbarra e persino i tre rettori delle università statali parlano di nuova certezza per il futuro. Mentre i sindacati regionali con Moretti (Uil) mettono in evidenza che con il nuovo Piano regolatore Roma può finalmente guardare al suo futuro di metropoli policentrica.