Forse per la crisi economica o per una spending review sulle slitte pubbliche, quest’anno Babbo Natale non è arrivato. Ma tanto avevamo già smesso di credergli quando siamo diventati adulti. Qualche giorno dopo abbiamo cercato un posto dove sfogare la nostra delusione, mandare al diavolo l’anno passato e riporre tutte le speranze nell’anno nuovo. Abbiamo persino ascoltato le nostre versioni realistiche di Babbo Natale, prima nella Fede del Superpapa e poi nella Ragione del nostro Presidente, e infine siamo andati a riempire fisicamente un luogo con le nostre aspettative, ammassandoci sulla porta e persino spingendo per entrare! Da un’altra parte, intanto, ci sono troppe persone, perlopiù extracomunitari e tossicodipendenti, guardie e ladri, in custodia preventiva o in attesa di espulsione, che pure hanno passato il capodanno ammassati e con poche aspettative, oltre che in condizioni disumane; e infatti si ammazzerebbero (e si ammazzano) per… uscire. Anche quest’anno nelle carceri e nei Cie, a parte qualche Radicale, non è arrivato nessun tipo di Babbo Natale, né quell’altro che si festeggia nello stesso giorno e a cui ancora continuano a credere tanti adulti. Mentre noialtri, che siamo fuori o che siamo dentro, tra poco non crederemo più nemmeno negli esseri umani.
Paolo Izzo