RADICALI ROMA

il Manifesto – Carceri, polemiche su Dell'Utri e Cosentino

 

di Giulia Pacifici, pag. 4 – Ferragosto al fresco per i parlamentari che da ieri a domenica visiteranno circa 200 carceri italiane. L’iniziativa, promossa come l’anno scorso dai Radicali, ha riscosso un buon successo e vi hanno aderito 195 tra deputati, senatori ed europarlamentari.

Un risultato che soddisfa i Radicali ma che, allo stesso tempo, fa storcere il naso all’Italia dei Valori e a Mauro Palma, presidente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa. La polemica nasce soprattutto dalla notizia che tra i parlamentari in giro per le prigioni ci saranno anche il senatore Pdl Marcello Dell’Utri e l’ex sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino. Il primo andrà a Como e il secondo a Secondigliano. Due nomi noti ai magistrati italiani e non certo per opere lodevoli come quella in cui saranno impegnati in questi giorni. Il senatore dell’Utri è stato infatti condannato a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa mentre Cosentino è indagato per lo scandalo P3. Sarebbe stato meglio «evitare di includere nel gruppo di autorevoli visitatori del carcere coloro che, stando alle sentenze, potrebbero esservi ospitati» polemizza Mauro Palma. L’Italia dei valori ha raccolto la palla al balzo. Il portavoce Leoluca Orlando conferma la sua partecipazione alle visite di Ferragosto «nonostante la provocatoria presenza – sottolinea – di strani personaggi come Cosentino e Dell’Utri che, in virtù della loro impunità politica e di leggi ad personam, non hanno conosciuto e non conosceranno mai il carcere».

Prese di posizione dure, che non piacciono ai radicali. Che offrono la propria radio alla replica di Dell’Utri. Il senatore non si infuoca più di tanto: «Mi sembrano osservazioni di poco conto – afferma – e ognuno vede quanto siano inutili come affermazioni. Come posso rispondere a cose così insignificanti?». E così sarà in visita al carcere di Como, e non sarà la prima volta. «Lo faccio sempre – spiega -. Sono stato a San Vittore, al Beccaria, a Benevento. Mi sono sempre occupato della condizione dei detenuti».

I Radicali si pronunciano in favore del senatore ma tentano di non soffiare troppo sul fuoco. «Non è il caso di escludere nessuno tra coloro che hanno aderito all’iniziativa e che, in base all’articolo 67 dell’ordinamento penitenziario, può effettuare visite in carcere senza preventiva autorizzazione», dice Rita Bernardini. «Sono convinta – aggiunge – che il senatore Dell’Utri farà un ottimo lavoro di sindacato ispettivo, come accadrà per gli altri parlamentari di tutti i gruppi politici che parteciperanno alle visite negli oltre 200 istituti penitenziari». «E’ una polemica un po’ sterile – taglia corto il segretario dei radicali romani Riccardo Magi – chi vuole strumentalizzare la presenza di Cosentino e Dell’Utri finirà per sminuire tutto l’evento in sé».

Polemiche a parte, la questione centrale restano il malfunzionamento e il degrado degli istituti penitenziari italiani. I numeri del sovraffollamento sono spaventosi, 68.121 reclusi in istituti che ne potrebbero ospitare al massimo 44.576. Anche i dati dei suicidi e delle morti in carcere fanno capire che la situazione esige una soluzione. Nel 2010 sono state 113 le morti in carcere di cui 41 suicidi, 35 impiccati, 5 asfissiati col gas e uno sgozzato. Non si può dimenticare poi il caso Stefano Cucchi, il ragazzo morto nel reparto detentivo dell’ospedale Pertini di Roma. I genitori seppero della morte solo quando arrivò loro il decreto autorizzativo dell’autopsia.

Il radicale Rocco Berardo, uscito dal giro delle carceri ciociare, sottolinea il sovraffollamento: «A Frosinone sono detenute 528 persone con un surplus di 128 rispetto alla capienza del carcere, anche Cassino ha circa una trentina di detenuti in sovrannumero – racconta -. Un’altra questione allarmante è la carenza di personale soprattutto per quanto riguarda Frosinone in cui il turn-over è fermo da 10 anni e lavorano sottorganico, con 210 agenti penitenziari invece dei previsti 260».

Situazione difficile anche nel carcere romano di regina Coeli, visitato sempre ieri da Marco Pannella e Marco Cappato, e dal democratico Antonio Rugghia: «Al momento sono detenute circa 1.400 persone, mentre la struttura ne può ospitare al massimo 724 – ha spiegato Rugghia – I problemi di Regina Coeli sono gli stessi degli altri istituti italiani: una riduzione forte delle risorse che registra un meno 30 per cento dal 2007 e colpisce i costi del personale e manutenzione». Una situazione che fa dire a Cappato che «le condizioni di detenzione in Italia sono illegali».