RADICALI ROMA

Il Messaggero – Addobbi e affitti: ecco gli sperperi del Comune

INTERROGAZIONE DEI RADICALI SULLE VERTENZE MILIONARIE DELL’AZIENDA DI IGIENE PUBBLICA

LE SPESE Sedi di dipartimenti e uffici. scuole, centri anziani. Ogni anno il Comune sborsa cifre astronomiche per i cosiddetti affitti passivi per finalità istituzionali. La somma complessiva per pagare quelle sedi, che comprende anche gli oneri concessori, è pari a circa 52 milioni di euro. Di questi, la maggior parte (33 milioni) riguardano gli spazi destinati ai dipartimenti e agli uffici di Roma Capitale: rientrano nell’elenco quelle di Largo Loda, sulla Colombo, dove si svolgono molte delle riunioni delle Commissioni capitoline, che costano al Campidoglio circa 10 milioni, ma anche quelle di via delle Vergini, dove si trovano invece i gruppi consiliari (altri 6 milioni). Molte di queste sedi dovrebbero sparire quando sarà realizzato il Campidoglio 2, il nuovo comprensorio degli uffici capitolini, progetto di cui si parla da anni. Ma per ora non c’è nessuna certezza né sui lavori, né sull’eventuale risparmio. Stesso discorso vale per i residence. Anche per il 2014 il Campidoglio metterà in bilancio i 35 milioni di euro che spende ogni anno per i 13 residence, strutture che inizialmente erano state pensate per dare un alloggio temporaneo a chi necessita di assistenza, ma che poi di fatto sono diventati alloggi definitivi a tutti gli effetti e che oggi ospitano circa 3.700 persone. Lo scorso settembre la giunta capitolina ha approvato una delibera che prevede nuove linee guida in materia di politiche abitative, indicando la via per il superamento del residence. Al momento però nessuna soluzione è stata trovata. Quindi anche per il prossimo anno si continuerà a pagare.

ADDOBBI DI NATALE Ma l’inventario degli sprechi non si ferma qui. Come denuncia il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Marcello De Vito «solo per gli addobbi natalizi il Comune ha speso oltre un milione di euro. E per lo staff di sindaco e assessori sono stati stanziati altri 5 milioni. Davanti a questi sprechi come è possibile che qualcuno in Comune dica che c’è bisogno dei 150 milioni derivanti da un eventuale aumento dell’Irpef?».

MUNICIPALIZZATE Capitolo a parte quello delle municipalizzate. I contratti di servizio di Ama e Atac sono stati prorogati. Intanto però, nonostante i buchi di bilancio, per liquidare una decina di dirigenti dell’azienda di trasporto, la stessa società ha messo in conto 5 milioni di euro. Per quanto riguarda Ama, sono tuttora aperti due contenzioni col consorzio Colari. Per uno di questi, non si è ancora arrivati alla definizione del lodo arbitrale. Per l’altro la società nel 2012 è stata condannata in primo grado a pagare circa 78 milioni e ha poi deciso di ricorrere in appello. Il consigliere capitolino della Lista Civica, Riccardo Magi, ha recentemente presentato un’interrogazione (scritta assieme al radicale Massimiliano Iervolino) all’assessore al Bilancio, Daniela Morgan-te e a quello all’Ambiente, Estella Marino, per chiedere, fra l’altro, come «in caso di eventuali condanne l’Ama, e quindi Roma Capitale, intenda reperire quelle risorse economiche necessarie al risarcimento dei danni». Se nelle aziende gli sprechi non si contano, altrettanto può dirsi per alcune situazioni che riguardano i lavori pubblici. Nella relazione dell’assessore Morgante sul bilancio previsionale 2013-2014 sono stati conteggiati rispetto al 2012 24 milioni di euro in più per le somme urgenze: un procedimento previsto per eventi eccezionali o imprevedibili. Che a Roma sono ormai la regola.

Michela Giachetta