RADICALI ROMA

Il Messaggero – Aula Giulio Cesare, promossi e bocciati i verdetti del voto

 

di Francesco Olivo, pag. 38/39, Cronaca di Roma – I NOMI Chiamarlo consiglio rosa è francamente un po’ troppo. Ma certo la nuova legge elettorale, che ha introdotto la doppia preferenza di genere, qualche donna in più l’ha portata. Al netto di ripescaggi e riconteggi dovrebbero essere undici le consigliere comunali, nel caso in cui vincesse Marino. La vittoria del chirurgo al ballottaggio, darebbe al Partito Democratico 19 consiglieri, 4 a Sinistra Ecologia e Libertà, 5 alla lista civica di Marino e uno al Centro democratico di Tabacci. L’opposizione sarebbe invece composta da Alemanno (1 seggio), da sette membri del Pdl, due di Fratelli d’Italia, due della Lista civica Cittadini per Roma, due di Marchini, cinque del Movimento 5 Stelle.

USCENTI RIENTRATI Al di là delle divisioni nella campagna elettorale, il Pd farà di tutto per spingere Marino alla vittoria, anche perché tornerebbe ad avere una pattuglia molto consistente. La più votata è Estella Marino, che sfrutta l’omonimia con il candidato sindaco, al secondo posto (virtualmente primo, quindi) c’è Mirko Coratti, consigliere uscente di area popolare, che conquista oltre seimila voti. Il gruppo consiliare uscente viene riconfermato quasi in blocco, passano Panecaldo, Masini, Ozzimo, Stampete, Athos De Luca, Nanni. In bilico Policastro, sicura di un seggio Michela Di Biase, compagna di Dario Franceschini. I più votati della civica di Marino, sono, oltre all’altro omonimo del chirurgo, Riccardo Magi, segretario romano dei Radicali, Svetlana Celli, figlia di un ex consigliere regionale socialista, la direttrice dell’Appia Antica, Rita Paris e Luca Giansanti. Torna in consiglio anche Gemma Azuni, la più votata di Sinistra ecologia libertà, sfidante di Marino alle primarie. In testa alle preferenze del partito di Vendola, anche Luigi Nieri, già assessore comunale e regionale che batte di poco Gianluca Peciola. Il centro democratico di Tabacci, in caso di vittoria di Marino, potrebbe piazzare in consiglio Massimo Caprari. Sicuri di un posto nel Pdl il vice sindaco uscente Sveva Belviso, che con 11 mila preferenze è la più votata di Roma. La corrente di Sammarco esulta per i risultati di Cantiani, Tredicine, Pomarici, passa anche un altro ex Forza Italia, l’assessore al commercio Davide Bordoni. Terzo posto per Giovanni Quarzo, vicino al capogruppo uscente Luca Gramazio. L’ottimo risultato ottenuto dai Fratelli d’Italia consentirà al movimento di Meloni e Rampelli di ottenere almeno due rappresentanti in aula Giulio Cesare: uno è Fabrizio Ghera (4.761 voti) e l’altro è Dario Rossin, che ha superato di misura De Priamo. Nella civica di Alemanno, buon risultato dell’ex assessore Gianluigi De Palo e di Ignazio Cozzoli. Fuori, almeno di sorprese, Paolo Voltaggio. Nella lista Marchini vince la sfida delle preferenze Alessandro Onorato (quasi 4 mila), già capogruppo Udc in consiglio comunale, secondo posto per Cosimo Di Noi, legato a Michele Baldi e terzo per Antonio Saccone, ex presidente del II municipio. Il movimento 5 Stelle ne piazza cinque in caso di vittoria di Marino e uno in meno in caso di riconferma di Alemanno. I grillini registrano un basso numero di preferenze, il più votato è Daniele Frongia (1.662) avversario di De Vito alle primarie. Seconda Virginia Raggi.

I BOCCIATI Tanti si sono ritrovati con uno, due o tre voti. Ne hanno racimolati molti di più, ma senza farcela Luigina Di Liegro, nipote del fondatore della Caritas e Franco La Torre, figlio di Pio, sindacalista ucciso dalla mafia. Fuori anche Bafundi, il candidato con trascorsi nel centrodestra. Male anche tre assessori: quello alla cultura Dino Gasperini, 1.293 voti, molti di più (oltre 4 mila) quelli di Marco Visconti, responsabile dell’ambiente, che entrerebbe solo in caso di vittoria di Alemanno. Più fuori che dentro l’assessore alla mobilità Maria Spena. Appeso al ballottaggio anche l’ex minisindaco Pasquale Calzetta e il delegato al turismo Antonio Gazzellone. Potrebbe restare fuori anche il presidente della commissione cultura Federico Mollicone (Fratelli d’Italia).

Tra i famosi in lista, grande delusione per Ilona Staller che convince solo 50 elettori. Antonella Biscardi, figlia di Aldo, racimola solo 102 voti.