RADICALI ROMA

Il Messaggero – Cartelloni, passa il piano anti abusi

Ed. Roma, pag. 47, di Simone Canettieri 

Superato l’ultimo scoglio del Bilancio, in attesa del sì definitivo dell’Aula previsto per questa notte o al massimo domani. E’ arrivato il via libera del consiglio comunale al Piano regolatore degli impianti pubblicitari (Prip). Roma d’ora in poi avrà meno cartelloni (-38%) e tutti più piccoli (saranno tollerati al massimo i 3×2). Addio giungla, e tutti accontentati: anche le piccole lobby romane del settore che sono riuscite a spuntare una quota ad personam. Come? Con un piccolo escamotage arrivato ieri mattina con un emendamento di giunta alla vecchia delibera, prima di essere approvato nel pomeriggio dall’Aula. Tecnicamente, infatti, tutti gli spazi disponibili (ridotti da 232.900 metri quadrati a 138.000 e divisi in dieci lotti) saranno messi a gara. Ma, e qui sta il frutto della lunga trattativa tra maggioranza e opposizione, la gestione di 25 mila metri quadrati di proprietà del Comune, quelli contrassegnati dalla dicitura Spqr, sarà facilitata per le aziende romane «virtuose». Che così avranno una corsia privilegiata, rispetto agli altri concorrenti. La quota riservata alle imprese capitoline, calcolatrice alla mano, è il 17,5% del totale della torta. Il punto di caduta dopo giorni di trattative, tra maggioranza e opposizione, con l’assessore al Commercio Marta Leonori nel ruolo di mediatrice. Morale: alla fine è stata sventata la richiesta partita da Forza Italia e pezzi di FdI di tenere la metà della metratura totale fuori dalla gara. Allo stesso tempo, la delibera iniziale presentata dal sindaco Marino e dalla Leonori mantiene le linee guida che l’hanno ispirata. Seppur con qualche concessione alle imprese locali «anche se noi premieremo solo chi è sempre stato in regola con i pagamenti», è la linea del Campidoglio. Al momento di votare il Prip il tabellone ha contato i sì di tutta la maggioranza e del M5S, con le astensioni di FI e Lista Marchini. L’assessore Leonori: «E’ una rivoluzione epocale». Un po’ critico il consigliere radicale Magi (Lista Marino): «Bene la riforma, peccato per la deroga». Con le nuove tariffe si conta di incassare 30 milioni rispetto ai 18 del 2013.

COSA CAMBIA

Nel piano vengono modificate le dimensioni massime degli impianti (si passa da 4×3 a 3×2) e i vincoli sulle aree tutelate (sono escluse le strade che circondano le aree naturali protette come riserva del litorale, parchi pubblici, giardini, ville storiche e acquedotti). I municipi avranno anche un responsabile del decoro che vigilerà sui cartelloni. Banditi quelli sessisti e violenti. E sarà possibile realizzare progetti speciali e di arredo urbano come il bike sharing e impianti di segnaletica turistica.