Malagrotta, proce Al via ieri alla Corte di giustizia della Ue il procedimento che vede sotto accusa l`Italia per la discarica di Malagrotta. Durante la prima udienza sono state ascoltate le parti. Se l`Italia sarà giudicata inadempiente, dovrà mettersi in regola. Spetterà poi alla Commissione sso all`Italia alla Corte di giustizia della Ueeuropea verificarne l`attuazione ed eventualmente deferire il governo, con una seconda sentenza che potrebbe portare a sanzioni pecuniarie. La normativa impone di provvedere affinché siano solo i rifiuti trattati a finire in discarica. In realtà Roma e il Lazio sono già in regola poiché Malagrotta è stata chiusa e rifiuti non trattati non vengono più conferiti negli impianti del resto della regione. Ma la Ue prevede anche che siano adottate misure appropriate per la creazione di una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento e per il recupero dei rifiuti urbani non differenziati. Secondo la Commissione europea le autorità italiane hanno «dato un`interpretazione restrittiva del concetto di sufficiente trattamento dei rifiuti riempiendo Malagrotta a Roma e altre discariche con rifiuti che non hanno subito il trattamento». Il procedimento dovrebbe chiudersi entro fine anno. Massimiliano Iervolino (Radicali): «Una condanna avrebbe ripercussioni su tante altre discariche italiane». Intanto ieri l`assessore all`Ambiente di Roma Capitale, Estella Marino, ha annunciato: «Abbiamo raggiunto l`accordo con la Colari, i Tmb di Malagrotta lavoreranno anche nei week-end, trattando 600 tonnellate di rifiuti in più per ogni fine settimana di giugno». La parlamentare europea Roberta Angelilli (Ncd) torna all`attacco contro il Tmb sulla Salaria di Ama: «Ho chiesto alla Commissione europea di fare un sopralluogo».