Scandalo: I nomadi trasferiti a San Basilio costano una fortuna al Comune di Roma
di Vincenzo Bisbiglia
Un ghetto disumano, con tanto di filo spinato. Ma pagato una fortuna dai cittadini romani: 6.300 euro al giorno, almeno 2,3 milioni di euro l`anno. E un allarme sicurezza che rischia di esplodere da un momento all`altro. È una bomba a orologeria la «Best House Rom», la struttura composta da due edifici in via Visso, traversa di via Tiburtina all’altezza di San Basilio. Qui, nel dicembre scorso, sono stati trasferiti i rom ospitati nel campo La Cesarina, sulla Nomentana, che si sono andati ad aggiungere a quelli già presenti dal 2012 e provenienti dagli sgomberi di via del Baiardo e Tor de` Cenci. Il risultato è che oggi in 1.800 metri quadri (e 24 bagni) vivono ben 320 persone, a costi allucinanti per le casse pubbliche. L`associazione «21 Luglio», infatti, nel suo ultimo rapporto dal titolo «Senza Luce», stima in quasi 60mila euro per 6 mesi la somma spesa per ogni nucleo familiare (5 componenti di media), circa 120mila euro su base annuale. I calcoli sono stati fatti utilizzando come dato di partenza il contratto di affidamento diretto che il Campidoglio nel 2012 (quindi ancora in regime di «emergenza rom») ha stipulato con «Inop era», la cooperativa sociale che gestisce le strutture. Parliamo, per la pre cisione , di 19 euro giornaliere a persona. A queste cifre, però, andrebbero
aggiunte tutte quelle attività «sociali» che dovrebbero essere svolte (scuola, integrazione, iniziative) dalle altre due cooperative presenti, «Opera Nomadi» e «Casa dei Diritti Sociali», per un totale di 20 operatori. Condizioni che, secondo un rapido calcolo, farebbero lievitare i costi fino a 3,7 milioni di euro l`anno per tutta la gestione della struttura e dei suoi abitanti.
Ma è proprio sul fronte delle «attività sociali» che arrivano i principali dubbi sulla qualità dei (tanti) soldi spesi dalle casse pubbliche. «All`in- temo del Bes t House Rom – si legge nel rapporto – non risulta vengano predisposti piani finalizzati a un adeguato percorso di inclusione sociale delle persone e del nucleo familiare accolto. Un centinaio di rom risultano essere ancora presenti dal luglio 2012 senza che per loro sia stata predisposta alcuna azione volta all’inclusione al di fuori della struttura». Insomma: i rom vengono «ospitati» nella struttura senza che nessuno li invogli, o gli dia gli strumenti, per camminare con le proprie gambe. Tuttaltro. D’altronde, basta farsi un giro a via Visso per verificare come dati e giudizi del rapporto di «21 Luglio» non siano affatto esagerati. La struttura è composta da due capannoni, probabilmente ex magazzini. Intorno al muro di cinta è piazzato del filo spinato e i cancelli sono blindati, con chiusura telecomandata (e videosorveglianza). Impossibile entrare: «Serve l`autorizzazione del Comune» ci liquida una persona, allenata da alcuni bambini «di sentinella» mentre il cancello automatico si chiude ogni volta che passiamo davanti o cerchiamo di scattare una foto. E poi i ragazzini: in un lunedì mattina qualsiasi, ce n`erano almeno una quindicina in cortile a giocare a pallone: «Tu non vai a scuola?», chiediamo a un bimbo di 10 anni, allontanatosi in strada. «È vacanza», ci risponde,-sapendo benissimo di mentire. Costi abnormi per il Best House Rom. Ai quali, probabilmente, bisognerà aggiungere altri 1,2 milioni di euro per la ristrutturazione del campo La Cesarina, più quelli per la sua gestione futura. Già, perché nonostante sia stato pubblicizzato come uno sgombero, il Campidoglio vuole ripristinare il campo rom della Nomentana con container e servizi nuovi dí zecca. Con buona pace dei residenti. I nomadi, infatti, erano stati spostati da La Cesarina in quanto le strutture preesistenti erano piene di amianto. Se la gara d’appalto andrà avanti, potrebbero tornarvi ben presto.
Lager a 5 stelle
Massimo riserbo: cancelli blindati e impianto di videosorveglianza proteggono la struttura
1.800 mq messi a totale disposizione degli «ospiti»
320 Persone alloggiate nella struttura dopo i due maxi sgomberi
120 mila Euro la cifra spesa ogni anno per un nucleo di 5 persone
2,3 milioni di Euro il costo che grava ogni anno sul Comune
1,2 milioni di Euro la somma prevista per ristrutturare La Cesarina
Proposta-choc del radicale
Magi: «Basta con i campi»
«Basta con i campi: diamo le case popolari ai rom». È la proposta choc del consigliere capitolino dei Radicali, Riccardo Magi, che chiede al Comune di utilizzare i fondi spesi ogni anno per i campi (20 milioni di euro, come rivelato ieri dall’inchiesta de II Tempo) in favore di «un programma di autocostruzione che sostituisca gli insediamenti con vere e proprie palazzine».
Per il radicale «attraverso la realizzazione di appartamenti spenderemmo un quinto di quanto viene investito oggi, Proponiamo la costituzione di cooperative edili di rom che, dopo essersi costruite autonomamente le abitazioni, possano essere pronte per entrare sul mercato». Magi chiede anche di «abolire la norma secondo cui i nomadi non possono entrare in lista per le case popolari. I campi non fanno bene a nessuno: né ai rom, né tantomeno ai residenti dei quartieri limitrofi». Se gli si fa notare che ci sono centinaia di italiani in lista da anni per lo stesso motivo, Magi replica: «Molti non sanno che il 90% di queste persone sono cittadini italiani. Non si parla più di nazionalità, ma di etnie. E la differenziazione etnica va superata perché crea solo danni».
La replica del forzista
Santori: «Nomadi a numero chiuso. Diamo ai rom le case popolari» e un solo insediamento di transito»
Nomadi a numero chiuso sul territorio comunale. Accompagnamento forzato fuori dai confini cittadini per gli altri e rimpatrio coatto nei Paesi d`origine per chi delinque. Questa la ricetta di Fabrizio Santori, consigliere regionale di Forza Italia ed ex presidente della Commissione capitolina Sicurezza, per abbattere lo spreco di 20 milioni di euro l`anno spesi dalle casse pubbliche per la gestione dei campi rom cittadini. «Il problema va affrontato in termini di Prefettura assicura Santori come controllo della legalità. Non solo: gli ospiti dei campi devono pagare la luce e il gas. Inoltre, vanno espulsi dal territorio cittadino tutti coloro che risultano avere dei redditi o addirittura case di proprietà nei propri Paesi di origine. E ce ne sono molti». Secondo Santori il superamento dei campi deve avvenire in modo «naturale»: «Sono gli stessi rom a vole stare nei campi . Chi non vuole è liberissimo di andarsi a prendere una casa in affitto esattamente come fanno i cittadini italiani. Case popolari? Impossibile: c’è chi aspetta da 10 anni e vive in condizioni di indigenza reale». L`obiettivo? «Arrivare a un unico campo di transito».