RADICALI ROMA

Il Tempo – Polemiche sull'affitto di Fendi all'Eur

 

Cronaca di Roma, pag. 6 – Un altro pezzo dell’Italia ai francesi. Stavolta non si tratta di marchi italiani ma di un pezzo di Roma: il Colosseo Quadrato. Andrà a Fendi, griffe che fa parte del grande marchio del lusso Lvmh. Ma di acquisto non si tratta, solo di affitto. Caro, ma sempre di affitto di parla. La notizia, però, ha già sollevato le sue polemiche. «Ho depositato un’interrogazione urgente al sindaco in merito all’accordo che sarebbe stato stipulato tra Eur Spa – per di più in fase di vacanza della carica di amministratore delegato – e il gruppo francese Lvmh proprietario della griffe Fendi per la locazione dell’intero palazzo della Civiltà Italiana dell’Eur (pari ad una superficie di 12.000 mq) per un controvalore di 2.800.000 euro, al fine di realizzarvi sede e show room della maison di moda – ha detto ieri Riccardo Magi, consigliere Radicale eletto nella Lista civica Marino – chiedo al sindaco se fosse a conoscenza della trattativa tra Eur Spa e il gruppo francese, se non sia sbagliato concedere un patrimonio architettonico di tale pregio per questa finalità, peraltro ad una cifra notevolmente più bassa rispetto alla stima del valore locativo effettuata sull’edificio dall’Agenzia del Territorio e senza una gara ad evidenza pubblica».

In attesa della risposta del sindaco, arriva la precisazione di Eur Spa: «Corre l’obbligo di colmare quella che, a nostro giudizio, altro non è se non una profonda disinformazione su questa vicenda che sta generando confusione. In particolare, con riferimento alla valutazione di 4.680.000 di euro che l’Agenzia del Territorio nel 2007 attribuiva agli spazi del Palazzo della Civiltà Italiana, si rende noto che la stipula della convenzione con la Fondazione Valore Italia per la realizzazione dell’Esposizione Permanente del Made in Italy e del Design Italiano prevedeva, due anni più tardi e cioè nel maggio 2009, un canone di locazione pari a 1 milione e 400 mila euro, di cui 400 mila euro versati direttamente da Eur Spa come partecipante alla Convenzione. Ne consegue che l’introito netto per la Società sarebbe stato corrispondente ad 1 milione di euro. Eur Spa ha ragionevolmente ritenuto di mettere a reddito un edificio, altrimenti oneroso, che rappresenta un asset del proprio patrimonio immobiliare». La questione, certo, non finirà qui.