Ben 200 occhi elettronici nel breve tratto che separa Stazione Termini dall’adiacente piazza dei Cinquecento. Un numero enorme di telecamere che però non bastano a garantire la sicurezza e nemmeno a migliorare la percezione che di essa hanno i cittadini. Cresce invece la preoccupazione per gli attacchi alla privacy e l’Espresso domani in edicola mette il dito nella piaga.
IL “TRUMAN SHOW” – Stazioni ferroviarie, zone a traffico limitato, banche, esercizi commerciali: il settimanale mette in evidenza le enormi spese affrontate da enti pubblici e soggetti privati per sorvegliare il territorio. Come in una sorta di “Truman show”, il cittadino capitolino o turista per caso, è vittima inconsapevole di un film i cui titoli di coda sembrano non rispecchiare né i principi di sicurezza né il rispetto della riservatezza.
IL PRECEDENTE – Un ulteriore campanello d’allarme, considerando che un paio di settimane fa, a seguito un articolo apparso su “Repubblica”, il parlamentare della Margherita Roberto Giachetti denunciava un sistema che a suo parere tende esclusivamente a fare cassa e a ledere la privacy dei cittadini.