RADICALI ROMA

Indulto, piano cittadino di aiuto per chi esce.

Obiettivo, assistere i detenuti che escono dalle carceri romane e facilitarne il reinserimento sociale, considerata la fragilità della loro condizione al momento di lasciare il penitenziario.

Con l’entrata in vigore della legge sullo sconto di pena, promulgata il 31 luglio dal Presidente della Repubblica, si stima infatti che a partire dai prossimi giorni circa 900 detenuti lasceranno Rebibbia, Rebibbia femminile, Rebibbia Nuovo Complesso, Rebibbia III Casa e Regina Coeli.

Soprattutto per i più deboli (immigrati, persone in gravi condizioni economiche o di salute, minori) il Campidoglio ha messo in piedi una serie di servizi, pensati per rendere meno difficili i primi giorni di libertà: oltre a 50 alloggi temporanei per i più poveri, già dal 1° agosto gli ex-detenuti ricevono una prima assistenza allo sportello comunale di Pronto Intervento Detenuti – cui ci si può rivolgere anche per telefono, chiamando per tutto il mese di agosto lo 06-69190417, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 –. In tutte le carceri, inoltre, i detenuti più fragili possono contare su un operatore per mettere a punto piani personali di reinserimento. Lo stesso operatore, inoltre, aiuta gli stranieri a mandare avanti le pratiche di regolarizzazione.

Per i primi giorni fuori dal carcere, invece, il Comune fornisce il “Kit delle 48 ore”: uno zainetto con una serie di informazioni utili, oggetti di prima necessità, buoni pasto e viaggio.

Particolare attenzione è stata rivolta a garantire la continuità delle cure: in tutte le Asl romane ci sarà un referente per i detenuti, mentre l’Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze affiancherà il lavoro dei servizi sociali, prendendo in carico le persone con problemi di dipendenza patologica. Dal suo canto, la rete degli “Amministratori di Sostegno” potrà supportare, su indicazione dei Giudici Tutelari, chi esce dal carcere in condizioni di disagio psichico.

Tra le misure di lunga durata, il piano comprende un bando straordinario per creare borse lavoro nelle aziende (dato che l’inserimento lavorativo è condizione essenziale per evitare la ricaduta nell’illegalità). Si comincia già all’interno degli istituti di pena e presso le strutture di accoglienza comunale, dove i detenuti potranno contare sui C.O.L. Carceri (Centri di Orientamento al Lavoro). In questi centri, nati nel 2003, si assistono gli ex-detenuti nel progettare percorsi individuali di inserimento. Una mano concreta su più fronti: compilazione del curriculum personale, supporto nella ricerca immediata di lavoro, consulenza e assistenza per far nascere imprese e cooperative, pratiche per l’iscrizione ai centri per l’impiego, informazioni su diritti previdenziali e indennità di disoccupazione.

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