Respirare a Roma è come sniffare un po’ di cocaina, nel senso letterale del termine. Incredibile ma vero, dati Cnr alla mano. La ricerca si inquadra in una valutazione più ampia dei composti tossici presenti nell’aria e riscontra, tra le altre, anche la presenza benzopirene, cannabinolo (il principale componente attivo di marijuana) e hascisc e altre droghe, anche se meno dannose, come nicotina e caffeina.
Le concentrazioni più elevate di cocaina sono state riscontrate al centro di Roma, in particolare nell’area dell’Università’ La Sapienza.
L’analisi dell’evoluzione stagionale della cocaina in aria indica che le concentrazioni massime (a Roma, circa 0,1 nanogrammi per metro cubo) si raggiungono nei mesi invernali.
Tracce di varie sostanze stupefacenti, cocaina e cannabinolo, sono state osservate anche in aree extraurbane e nei parchi cittadini, dove sembrano più alte che nelle strade di traffico.