RADICALI ROMA

La capitale dei fasci e delle corporazioni

Di Davide Tutino.

Ormai il gioco del M5S a Roma è a carte scoperte, evidente nella sua pacchiana volgarità e nei meschini calcoli di bottega che lo governano.

Contro la libertà di commercio, il Movimento decide che le postazioni occupate dagli ambulanti non si devono mettere a bando. In tal modo toglie lavoro a imprese giovani, dinamiche e qualitative, che possono concorrere a servire la Città. Al tempo stesso si assicura che il fiume di danaro nero che attraversa le bancarelle continui a dissetare una politica in perenne “movimento”.

Contro la mobilità fisica, intellettuale e politica dei cittadini, il Movimento si oppone alla libertà dei trasporti, schierandosi al fianco della violenza taxista, che sposta pacchetti di voti con una logica proprietaria. In tal modo toglie lavoro a tutte quelle imprese che potrebbero far volare Roma, liberandola dal traffico e dall’inquinamento.

Contro la libertà di scelta, il Comune si appresta anche ad obbligare le famiglie a scegliere un asilo di proprietà comunale. Ciò avverrà a danno degli asili convenzionati, che offrono una qualità superiore ad un costo tre volte inferiore. Il Movimento vuole soddisfare i sindacati di categoria, impiegando migliaia di supplenze a copertura dei vergognosi tassi di assenteismo nei nidi pubblici. I costi ricadranno sui bambini, sulle famiglie, su tutti i cittadini.

Nella Città dei Fasci e delle Corporazioni il Movimento fa pagare a noi tutti le sue clientele elettorali, confidando che il popolo bue continui a rimuginare i suoi slogan.

Anche in questa occasione si dimostra la capacità di previsione e di governo dei Radicali, che proprio sui temi della Libertà di Scelta hanno posto il discrimine delle loro alleanze intellettuali e politiche.

La campagna referendaria Roma Si Muove chiedeva esplicitamente che le risorse per i servizi alla persona (dagli asili fino agli invalidi) venissero date direttamente agli utenti e alle famiglie, perchè scegliessero autonomamente di quali strutture servirsi.

Oggi, con una spaventosa e violenta involuzione, l’Amministrazione ci impone di scegliere i servizi peggiori e più costosi, naturalmente a spese nostre.